Ep. 51: 7 novembre 2022 - Carsovagando: Monte Lanaro

 Un monte dietro casa!

Il Monte Lanaro.. lo abbiamo percorso in lungo ed in largo, ma non gli ho mai dedicato un episodio.. e nei diversi periodi di lock down lo abbiamo frequentato molto, non avendo neanche la necessità di muovere l’automobile.

È quindi giunto il momento,  anche per completare la “trilogia” delle cime più alte del Carso Triestino: Monte Cocusso (672m), Monte Goli (620) e Monte Lanaro (544m).

Il Lanaro è terzo in classifica, ma ben distanziato.. in compenso, si trova nella zona con la maggior concentrazione di “vette” sopra i 500m!

La vedetta sul Monte Lanaro

Le cime più alte del Carso Triestino


Come arrivare

Vi sono numerosi percorsi per arrivare al Monte Lanaro, anche dalla Slovenia. Gli “attacchi” più comuni (lato italiano) sono da Repen (Rupingrande) lungo il Sentiero CAI 24 o lungo il Sentiero CAI 4; da Sagrado del Carso (la via più diretta, Sentiero CAI 5a) oppure da Rupinpiccolo (Sentiero CAI 5). Inoltre, si può raggiungere il monte alle spalle percorrendo il Sentiero CAI 3 (quello lungo che va da Pesek a Iamiano seguendo la linea di confine).

Il parcheggio sopra Repen, un “classico” punto di partenza


Da Repen al Lanaro Piccolo

Facendo un centinaio di metri da casa.. arrivo sul Sentiero CAI 24!

Il sentiero parte dalla piazza del paese e, con un percorso di 3,5km, arriva proprio alle pendici del Lanaro; qui incontra il Sentiero CAI 5 che conduce alla vetta. Per chi volesse optare per questo itinerario, rimando alla descrizione del sito CAI FVG.

In realtà, in un momento di pigrizia, ho preso l’automobile per raggiungere il comodo parcheggio alla fine della strada in pavè che sale dal centro del paese.

Lasciata la vettura, imbocchiamo la strada asfaltata (costruita dagli americani dopo la seconda guerra mondiale) che in leggerissima salita ci porta in breve ad un bivio. Alla destra, una depressione che viene tuttora utilizzata come poligono di tiro dall’esercito (anche se molto sporadicamente) ed anche come pascolo per mucche e cavalli. In lontananza, si può vedere l’inconfodibile profilo del Monte Nanos.

Il Monte Nanos dal Sentiero CAI 24

Il Sentiero 24 prosegue su asfalto, mentre noi giriamo a sinistra su un comodo sentiero (che è stato ampliato qualche anno fa). Al primo bivio, si tiene alla destra e subito dopo alla sinistra.

Proseguiamo quasi dritti per qualche centinaio di metri, sino ad una marcata curva. Ignoriamo il sentiero alla destra e subito dopo incontriamo un sentiero che viene da Repen (diramazione del 4) e poi il Sentiero CAI 4 che seguiremo quasi sino alla fine.

Il fondo diventa un po’ sassoso e la pendenza si fa più marcata.. rallento il passo (come sempre). Saliamo.. poco alla volta, superiamo un sentiero che si inoltra in maniera decisa nel bosco e troviamo ben presto un fondo migliore e la pendenza nulla.

Lungo in Sentiero CAI 4 verso il Piccolo Lanaro

Qui devo fare attenzione: anche Petra conosce la zona, e quindi sa che vi si trova una vasca.. vorrei evitare si facesse il bagno! Per fortuna, si è bagnata solo le zampe..

Subito dopo, il sentiero curva decisamente a destra; proseguendo lungo la traccia a sinistra arriveremmo (tutto discesa) alla strada che porta da Repen a Sagrado del Carso.

Di nuovo salita.. adesso decisa e con fondo un po’ sconnesso. 300 metri scarsi ed arriviamo ad una piccola sella. Sulla nostra destra, il Piccolo Lanaro e sulla sinistra prima il Kosmatec (502m) e poi il Goli Vrh (515m).

La sella non ha nome.. e siccome spesso ho trovato degli equini al pascolo, mi viene spontaneo chiamarla “Sella di Cavallo” 😁

La “Sella di Cavallo”


Il Lanaro Piccolo

Si parla poco del Piccolo Lanaro (Golec, 533m): la differenza con il “fratello maggiore” è appena di una decina di metri, ma la cima del Golec è ricca di vegetazione che impedisce di apprezzare appieno il panorama.. è quindi trascurata dai camminatori della domenica e per questo forse la preferisco alla vetta più alta. Non ho mai incontrato nessuno sul Piccolo Lanaro!

Ma stavolta ci limitiamo a passare alle sue pendici, trascurando la traccia che porta all’ex-Sentiero CAI 27 che condurrebbe alla cima.

Sebbene dismesso, ci sono ancora delle indicazioni 

Dal Lanaro Piccolo al Lanaro

Proseguiamo quindi lungo il Sentiero CAI 4 con una serie di saliscendi ed una traccia non sempre larga ricca di rocce affioranti. Alla destra alcune piccole doline mentre alla sinistra le pendici del Goli Vrh, spesso con recinzioni per il bestiame (recinzioni che troviamo un po’ ovunque, a dire il vero). Un paio di radure e poi si entra nel bosco.

A questo punto, il sentiero fa una decisa svolta a destra.. ma noi ci fermiamo. Alla sinistra, delle recinzioni.. ed appena visibile un piccolo segnavia dipinto di arancio e bianco. Si tratta del sentiero Mirko Škabar che porta da Prepotto a Repen lungo un percorso “diverso” dai classici sentieri.

Il percorso Škabar incrocia il Sentiero 4 (notare il piccolo segnavia)

Già.. c’è la recinzione.. ma come abbiamo detto, da qualche anno le recinzioni nella zona del Lanaro sono stanziali, ma gli animali al pascolo no. Quindi, sorpassiamo il filo metallico e ci inoltriamo in un territorio leggermente più selvaggio.

Il percorso è un po’ più “selvaggio”

In costante discesa, sempre seguendo le tracce bianco-arancio, arriviamo a sbucare nuovamente sul Sentiero 24, appena prima che finisca all’incrocio con il CAI 5.

..stiamo per raggiungere il sentiero principale

Siamo alla base del monte: adesso, ci aspetta una bella salita su strada con tratti di vecchio asfalto, non riparata dal sole.. sono 800m con un dislivello di 90m.. mezz’ora di “sbuff” e “pant” per arrivare in cima al Monte Lanaro.

..manca poco alla vetta

Il Monte Lanaro

Il nome in sloveno, Volnik (volna=lana), ricorda che in quest’area era molto attiva la pastorizia (pecore e capre) ed ancora oggi è frequente vederle pascolare in zone recintate. Ma anche cavalli e qualche mucca.

Sulla vetta a quota 544m sorge una vedetta in legno. Edificata come osservatorio dagli austriaci, fu ripristinato subito dopo la seconda guerra mondiale.

La vedetta del Lanaro

Sotto alla vedetta, la cassettina con il libro di vetta. Lo apro, sperando di vedere il timbro con la bottiglia incisa.. nulla da fare! ☹️

La cassetta del libro di vetta

Timbro con una bottiglia incisa.. quando ho visto il disegno, pensavo si trattasse di un giocoso riferimento alla bottiglia di vino (magari Terrano); in realtà si tratta di un riferimento ai “vecchi” libri di vetta, cassette o bottiglie nelle quali gli escursionisti lasciavano dei bigliettini a testimonianza del loro passaggio. Sul Lanaro la bottiglia accolse testimonianze dal 1880 al 1902 prima di essere ritirata; nel 2014 venne avviato un progetto per fornire le cassette dei libri di vetta con dei timbri.. naturalmente, ho trovato queste interessanti spigolature nel sito Carso segreto, dove potete vedere anche la raffigurazione del timbro!

Incontriamo un paio di persone, ma in breve lo spiazzo della cima è tutto per noi. Fa decisamente caldo: avevo tolto la giacca da tempo, ma sotto il sole elimino anche la felpa.. in t-shirt ai primi di novembre! Mi godo per qualche tempo il panorama e questo clima gradevole.

Panorama dal Lanaro

Qui ci riposiamo un po’..


La Riserva Naturale del Monte Lanaro

Il Monte Lanaro si trova all’interno dell’omonima riserva naturale. La riserva, istituita nel 1996, occupa una superficie di 285 ettari, a cavallo tra il comune di Sgonico e quello di Monrupino. È un’area boschiva formata per lo più da rovere, cerro (parente stretto della quercia) e pino nero. Per maggiori dettagli, v. il sito Parks.it.

Nelle foto potete vedere il cane senza guinzaglio.. non scandalizzatevi! Nel Fiuli Venezia Giulia i cani possono essere lasciati liberi nelle aree extraurbane, ad eccezione dei parchi e delle riserve naturali.. ma tale divieto deve essere ricompreso nel relativo regolamento! Per quanto attiene la Riserva del Monte Lanaro (e la vicina Riserva del Monte Orsario), a distanza di oltre 25 anni dalla loro istituzione non è stato ancora redatto un regolamento. Nelle due aree vige solo un generico divieto di esercizio dell’attività venatoria.

Oltre a questo, l’area del Monte Lanaro ha visto un progressivo aumento delle piste forestali, un certo transito di veicoli e chilometri di recinzioni per animali da pascolo (che vengono lasciate sempre in sito e che alle volte bloccano l’accesso ai sentieri), il tutto a discapito della fauna selvatica, come giustamente fatto notare da Lega Ambiente.

Riserva Naturale del Monte Lanaro (da Turismo FVG)


Dal Monte Lanaro alla Sella dei Bucaneve

Dopo una bella sosta, è ora di rientrare. Dalla cima, prendiamo la traccia che parte accanto alla panca di pietra: voglio scendere dall’altro versante per raggiungere il Sentiero CAI 3. Lo incontriamo dopo una discesa su terreno non sempre agevole. Di solito, “taglio” direttamente dalla vetta ed arrivo al sentiero nei pressi di alcune rovine che se non sbaglio erano postazioni tedesche, delle quali rimane solo il basamento.

In discesa dalla vetta

Continuando a scendere, arriviamo sino al punto dove si incrocia il sentiero che proviene dalla Slovenia; da qui, ricomimciamo a salire. Ma non per molto; il percorso ridiventa morbido ed in poco tempo arriviamo alla Sella dei Bucaneve.

Incrocio con il Sentiero sloveno

La Sella dei Bucaneve

La Sella dei Bucaneve (quota 495m) è una piccola depressione tra due cime: Quota Loza alla destra ed il Nivize sulla sinistra.

Si tratta di una zona particolare per la vegetazione: oltre (ovviamente) ai bucaneve che troviamo in primavera sulla sella e nella piccola dolina limitrofa, vi sono altri aspetti degni di nota.. per approfondirli, vi rimando ad un articolo della rivista Alpinismo Triestino.

Quota Loza, 521m, è ricca di vegetazione anche sulla vetta e non offre un gran panorama; non ci sono sentieri per arrivare in cima.

Il Monte Nivize si trova a quota 523m. Poichè è un sito particolarmente interessante (castelliere, grotta, leggende..) gli dedicheremo prossimamente un episodio!

Sella dei Bucaneve

Dalla Sella dei Bucaneve a Repen

Riprendiamo quindi il solito CAI 3 in discesa sino a giungere in breve ad un bivio. L’idea originaria era di svoltare a sinistra e continuare a seguire il percorso del n.3, ma all’ultimo cambio idea e quindi proseguo diritto.

Proseguiamo invece di seguire il Sentiero CAI 3

In poco tempo (ca. 200m) arriviamo ad un punto dove, sulla sinistra, è visibile una depressione un po’ nascosta dalla vegetazione. In fondo si intravede una cavità parzialmente ostruita da massi, la Grotta Francesco. Diamo solo un’occhiata all’esterno: ci ritorneremo presto.

La Grotta Francesco

Torniamo sul sentiero. Non numerato, ma molto comodo (e poco frequentato, di solito), sappiamo ci condurrà sino al CAI n. 24 con morbidi saliscendi ed un bel panorama verso la Slovenia sulla sinistra (quasi sempre celato dalla vegetazione).

Una tratta molto rilassante

Ci godiamo questo tratto tranquillo ed arriviamo in breve tempo all’incrocio con il sentiero principale. Svoltiamo a sinistra, in discesa.

Lungo il Sentiero 24

Dopo circa 600m, arriviamo ad uno spiazzo dove inizia l’asfalto (da qui passano altri sentieri, ma magari li vedremo in un’altra occasione). Lungo la strada asfaltata proseguiamo in morbida discesa per 900m scarsi prima di arrivare allo spiazzo dove abbiamo parcheggiato.

L’ultimo tratto è su asfalto


La Signora del Lanaro

Per quasi cinquant’anni sulle pendici del Lanaro ha vissuto come un’eremita una donna. Efa abitava in una baracca (che oggi non esiste più) senza elettricità ed acqua corrente. Una cucina a legna, una lampada a petrolio ed una radio; come compagnia, i suoi animali.

Sulla vita di questa particolare figura femminile Susanna Rigutti (Il Mondo di Susanna) ha scritto un racconto lungo “Le lunghe notti di Efa, la Signora del Lanaro” edito da Editreg. Un piccolo grande libro!

La copertina del libro

Riepilogo

Con tutta calma (tre ore, soste incluse) abbiamo percorso 7km con un dislivello di 240m in salita e 230m in discesa.

Un appunto sul tipo di terreno: vista la presenza di pietre su parte del percorso, consiglierei l’uso di scarponcini “mid” piuttosto che bassi. Cioè, più alti per avere miglior controllo e poter procedere in maniera per spedita.

Il percorso

The Movie











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