Ep. 96: 19 marzo 2024 - Slovenia: Cerje

Veliki Hribach

Ancora un’escursione sui luoghi della Grande Guerra. Traendo spunto da uno degli itinerari proposti dal sito storija.info, un percorso ad anello dal paese di Lokvica per raggiungere la cima del Veliki Hribach (o Hribak) o Quota 343 sulle vecchie mappe, ma più nota come Cerje.

La zona fu teatro di violenti scontri tra gli italiani e gli austroungarici; la cima fu conquistata dagli italiani verso la fine del 1916  durante la nona battaglia dell’Isonzo. Nel 1917, a seguito del crollo del fronte dopo Caporetto, le truppe italiane si ritirarono.

È la prima volta che ci rechiamo in questi luoghi e quindi sarà un giro “esplorativo” in attesa di tornare a visitare con calma il museo del Cerje e la Grotta Pečinka.. ma procediamo con ordine..


Cerje - Monumento alla pace

Avvicinamento

La fitta rete di sentieri che attraversa la zona permette di scegliere diversi percorsi con lunghezza modulabile e - naturalmente - numerosi punti di partenza. Per questa escursione abbiamo messo la casella del via dal paese di Lokvica (Loquizza o Loquizza Seghetti).

Lokvica è raggiungibile attraverso il valico di Devetachi lungo la SS55 da San Giovanni di Duino a Gorizia (Strada del Vallone); in alternativa, dal valico di Goriano/Goriansko procedendo in direzione Goriansko e Brestovica.

Arrivati al piccolo paese, nei pressi dell’Agriturismo Marušič (link al loro sito) troviamo le indicazioni per un parcheggio.

Il parcheggio alla fine di una stradina

Da Lokvica al Cerje

Dal parcheggio, ritorniamo nel paese per guardarci attorno prima di iniziare il nostro percorso lungo la strada asfaltata in direzione Cerje.

Dal parcheggio torniamo verso il paese

Il paese prende il nome da “lokva”, il nome con cui si indicavano le pozze scavate per conservare l’acqua piovana. Fu distrutto nel corso della prima guerra mondiale ed i suoi abitanti furono sfollati; dopo il conflitto, venne completamente ricostruito.

Uno scorcio di Lokvica

Ci incamminiamo verso Cerje

Dopo poco più di 230m troviamo sulla destra le indicazioni per una breve deviazione ad una cisterna (štirna) per la raccolta dell’acqua piovana che scendeva dal monte. Si presenta restaurata, ma risale a 200 anni fa.

Štirna

Tornati sulla strada asfaltata, proseguiamo per una novantina di metri; in corrispondenza di una curva, prendiamo un sentiero sulla sinistra (non bastasse il navigatore o la cartina, ci sono sempre le indicazioni).

Qui lasciamo la strada asfaltata e svoltiamo a sinistra

Seguiamo il sentiero per 470m prima di trovare l’indicazione per il Pot po Jarku, un cammino dentro ad una trincea che in 40m ci porta a reincontrare la strada asfaltata.

Pot po Jarku

Proseguiamo (a sinistra) per un centinaio di metri arrivando ad uno spiazzo (sulla destra) dove troviamo una scultura in pietra. L’opera è titolata “La strada giusta” (Prava Pot) e rappresenta la guerra ed il circolo vizioso in cui essa trascina vittime ed aggressori, con dei raggi che escono da questi orrori per portare sulla “strada giusta”, ovvero la fine della guerra.

Prava pot

Proseguiamo lungo il sentiero, che poco alla volta sale in maniera un pò più decisa. Si inizia a vedere un panorama ampio nonostante la giornata non sia molto limpida.

La vista si apre

In 900m scarsi arriviamo sulla pianeggiante cima del Cerje, con qualche sprazzo di sole che fa subito venir la voglia di togliere la giacca.

La meta si sta avvicinando

Cerje

Sulla cima del Cerje (343m) si erge il massiccio Monumento per la Pace, una costruzione alta 25m con sette piani che ospitano alcune esposizioni permanenti che illustrano diversi periodi della storia slovena mentre due piani sono riservati per ospitare altre mostre. Alla fine della visita, la terrazza panoramica offre una vista mozzafiato a 360 gradi.

L’arrivo al Monumento per la Pace

Il monumento è alto 25m; è circondato da un rivestimento a massello e da una facciata in lipica fiorito (marmo di colore grigio chiaro con sottili venature bianche sulla cui superficie “fioriscono”  minuscole impronte lasciate da fossili marini) e lipica unito (con caratteri simili, ma più uniforme all’aspetto); la sua costruzione è iniziata nel 2002 ed è stato ufficialmente inaugurato nel settembre del 2013 in occasione della Giornata Mondiale per la Pace.

Per orari ed informazioni, link al sito visit kras oppure al sito vipavska dolina ed anche il sito miren kras (in inglese e sloveno, fornisce informazioni su tutto il territorio circostante).. ma basta digitare “Cerje” in un motore di ricerca per trovare tanto altro, incluso un tour guidato al museo con acquisto di prodotti culinari locali!

Dal basso, la struttura è davvero imponente

Sotto alla costruzione si trova uno snack-bar, l’Okrepčevalnica Cerje (link al sito vipavska dolina per info ed orari), dove servono tra l’altro degli ottimi hamburger (secondo le recensioni che ho letto).

Lo snack-bar sotto la costruzione

Dopo aver un po’ gironzolato, approfittiamo delle panchine per una piccola sosta panoramica prima di riprendere il percorso.

Vista dal Cerje

Dal Cerje al Borojevicev Stol

Iniziamo a scendere lungo la strada asfaltata; in 350m raggiungiamo uno spiazzo adibito a parcheggio e troviamo un tabellone informativo che parla del Dvevored Hvaležvosti, la camminata della gratitudine. Un viale alberato che conduce alla cima del Cerje che abbiamo appena lasciato. Si tratta di un progetto avviato dopo i disastrosi incendi del 2019 (e che purtroppo si sono ripetuti nel 2022) per il recupero delle aree verdi distrutte dal fuoco (qualche informazione sul sito ilgoriziano.it, mentre in sloveno è possibile reperire molto più materiale). Anche molti volontari anche contribuito a piantare i nuovi alberi che si vedono (protetti da reti) sul Cerje.

Tabellone informativo
Dvevored Hvaležvosti, notare gli alberi piantati ed ancora protetti dalle reti

Dal parcheggio, continuiamo in leggera discesa lungo la strada per 330m prima di incontrare un sentiero sulla sinistra, con le indicazioni per le prossime tappe.

Il totem con le indicazioni

Proseguiamo lungo il sentiero sempre dritti, ignorando le possibili deviazioni, e raggiungiamo in un chilometro scarso un piccolo spiazzo con alcuni monumenti.
Uno spiazzo “ricco” di testimonianze

Il Borojevicev Stol

Il primo monumento che si nota è un grande cippo a ricordo della Erzherzog Joseph Strasse, costruita tra il 1915 ed il 1916 dai soldati del VII Corpo d’Armata e dedicata al loro comandante, l’Arciduca Giuseppe Augusto d’Asburgo Lorena. Politico e generale ungherese, fu trasferito sul Fronte dell’Isonzo dall’entrata in guerra dell’Italia sino al novembre 1916. Il cippo funge anche da pietra miliare, segnando la distanza tra Lokvica e Kostanjevica.

Il monumento all’Arciduca Giuseppe

Lo sguardo è poi attirato da una massiccia pietra con una sorta di scranno.. è il Trono di Borojević (Borojevicev Stol), lavorato da uno scalpellino austriaco e “dedicato” a Svetozar Borojević von Bojna, feldmaresciallo dell’esercito austroungarico. Borojević era un serbo di origine croata che comandava le truppe del fronte dell’Isonzo e respinse più volte gli assalti italiani; fu soprannominato il “Leone dell’Isonzo”.

Borojevicev Stol

Infine, una bella scultura in legno sulla quale non sono riuscito a reperire alcuna informazione.

Il terzo “monumento”

Dal Borojevicev Stol alla Grotta Pečinka

Torniamo sui nostri passi per un’ottantina di metri; sulla sinistra, un piccolo sentiero (totem con indicazione per Pečina) che imbocchiamo.

Seguiamo l’indicazione per il Pečina

Il percorso si snoda in maniera irregolare; dopo 150m continua dentro ad una trincea (stavamo per perdere la traccia).

Il sentiero nella trincea

Seguiamo il percorso un po’ tortuoso dentro alla trincea per un centinaio di metri prima di arrivare ad una scalinata che porta alla Grotta Pečinka.

Dalla trincea, la scalinata che conduce alla grotta

La Grotta Pečinka

La cavità si sviluppa per 150m con un dislivello di 22m. La grotta originaria (che era stata oggetto di studi archeologici nel 1909, portando alla luce cocci di ceramica ed ossa) fu riadattata dagli austroungarici come rifugio per i soldati; fu utilizzata anche dall’esercito italiano che occupò questa zona dal novembre 1916 all’ottobre 1917.

L’entrata della Pečinka

Il cancello che chiude l’accesso

L’accesso è sbarrato da un cancello; la grotta è visitabile solo su prenotazione (Centro Visitatori sul Cerje) e quindi noi ci accontentiamo - per stavolta - di dare un’occhiata dall’esterno.

Una sbirciata all’interno

Dalla Grotta Pečinka a Lokvica

Risaliamo sul sentiero e ci fermiamo un attimo presso il tabellone informativo. Sappiamo che andando sulla cima del Pečina (la Quota 308 era chiamata dagli italiani l’Occhio del Carso per la sua posizione panoramica) troveremmo i resti di un riflettore posizionato dagli austroungarici ed una galleria artificiale di collegamento con la Grotta Pečinka, ma noi proseguiamo sino ad incontrare, dopo poco più di 200m, un sentiero più largo (in effetti, una carrareccia).

Incontriamo una carrareccia dove giriamo a sinistra

Svoltiamo a sinistra e continuiamo lungo la strada per 130m sino ad incontrare l’indicazione per “Kaverna”. Diamo un’occhiata, ma l’acqua sul fondo dell’accesso alla cavità mi dissuade dal visitarla.. non vorrei tornare a casa con il cane marrone anziché golden!

Kaverna

Andiamo quindi avanti per 620m tra terreni coltivati prima di trovare un bivio. La strada prosegue dritta, ma noi svoltiamo a sinistra (evitando un piccolo stagno).

Qui giriamo verso sinistra

Adesso il percorso è tutto dritto senza deviazioni; circa 360m per arrivare dove avevamo lasciato l’auto.

Quasi arrivati

Ma tornati al parcheggio, non abbiamo finito l’elenco delle cose da vedere.. Proprio dove abbiamo lasciato l’automobile, oltre allo stagno troviamo anche due pozzi. In uno vediamo dei pesci nuotare placidamente, ignari di essere avidamente osservati da Petra (rigorosamente tenuta al guinzaglio).

Anche i pesci!

Queste fonti d’acqua rientrano in un progetto di riqualificazione di stagni e pozzi antichi (sovvenzionato anche dalla Comunità Europea).

Lo stagno

Uno dei pozzi restaurati

Vicino allo stagno, una scultura del 2014 per ricordare tutti coloro che si sono trovati, cento anni fa, sui campi di battaglia europei della Prima Guerra Mondiale.

1914 - 2014

Riepilogo

Abbiamo percorso complessivamente 6km con un dislivello di 130m; quasi tre ore perché ce la siamo presa con calma. Assolutamente da evitare con il caldo in quanto gran parte del percorso è esposta al sole.

Il file .gpx è disponibile sul nostro profilo Komoot Six paws walks.

Il percorso

Il percorso animato


..e per finire, il filmato!





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