Ep. 53: 19 novembre 2022 - Slovenia: Stari Tabor

 Piccolo anello in Slovenia

Sullo Stari Tabor eravamo saliti l’anno scorso (v. Episodio 7), partendo da Lokev e facendo la stessa strada al ritorno. Toccata e fuga, più o meno! In quell’occasione, ci eravamo ripromessi di tornare per fare un più lungo percorso ad anello e magari una sosta presso qualche “gostilna” della zona.

Lo “sperone” sulla vetta dello Stari Tabor


Avvicinamento

Lo Stari Tabor è raggiungibile da Lokev e da Povir; la rete abbastanza fitta di sentieri nella zona permette ovviamente altri approcci, anche se più lunghi.

Dalla località di Basovizza ci si dirige, lungo la SP10, al valico confinario di Lipizza e si prosegue lungo la 205 sino a raggiungere il paese di Lokev (Corgnale) cercando le indicazioni per il museo militare (vicino alla chiesa) nelle cui vicinanze si può lasciare l’automobile ed iniziare il percorso.

Il Museo militare Tabor di Lokev (Vojaški muzej Tabor) si trova in una torre costruita dai veneziani alla fine del 1400 a difesa dai turchi.

La torre veneta che ospita il museo a Lokev


 Da Lokev allo Stari Tabor

Appena scesi dall’automobile, sentiamo l’arietta frizzante.. 7 gradi, cielo abbastanza coperto ed un po’ di vento.. la prima escursione “fresca” di questa stagione!

Per effettuare un percorso ad anello diverso dalla via diretta, attraversiamo il paese di Lokev in direzione nord-ovest; percorriamo rapidamente poco meno di un chilometro prima di raggiungere un sentiero.

Lungo le viette di Lokev

La traccia, dapprima stretta, ci porta ad un sentiero più largo che prendiamo verso destra; proseguendo verso sinistra avremmo potuto arrivare in breve alla Grotta delle Fate (Jama Vilenica), ma è aperta al pubblico da aprile ad ottobre (nel resto dell’anno, solo su prenotazione per gruppi organizzati) e quindi non facciamo la deviazione.

Si inizia a salire

Iniziamo lentamente a salire in una zona boscosa. La strada prosegue senza strappi particolari e non si sente più il vento. Circa 1,3km per arrivare alla base della cima dello Stari Tabor, dove ci ricongiungiamo con il sentiero “diretto”.

Verso la base del monte

L’ultima parte del sentiero si “arrampica” un po’.. ma già dopo poco siamo ripagati dalla vista verso sud: Cocusso, Obrovnik, Castellaro, Golak ed Ograda.

“Anti cima” dello Stari Tabor, vista verso sud

Una piccola sosta e poi superiamo l’ultimo tratto che ci conduce alla cima dello Stari Tabor. Circa 250m dal bivio e 40m di dislivello.

Eccoci arrivati!


 Stari Tabor

Lo Stari Tabor (603m) domina sulla vasta zona collinare circostante. Priva di abitazioni, ricoperta da boscaglie e da pino nero e ricca di radure, è un’area con numerose grotte.

La cima irregolare del monte da un lato offre un bel panorama (quasi mozzafiato lo sperone di roccia che si protende nel vuoto), mentre in altri angoli troviamo un tavolo e delle panche dove potersi riposare ma anche un piccolo presepe!

Il nome “Stari Tabor” significa letteralmente “Vecchio Campo”, ma non ho trovato informazioni sull’origine. Tra l’altro, il termine “tabor” era usato anche per accampamenti e fortilizi.

Stari Tabor

Sulla cima, il vento si fa sentire. Ma la vista, nonostante la giornata un po’ grigia, è sempre degna di nota. Indugio per qualche minuto sullo “sperone” a nord della cima: da qui la prospettiva spazia dal Monte Nanos sino alle cime delle Alpi Giulie.

Panorama verso nord

Cima e cassetta con libro di vetta


Fa fresco: il Monte Nanos si mette la “copertina”

Lo “sperone” si protende sul vuoto

 Le grotte

Numerose grotte, abbiamo detto..

La Grotta di Corgnale, ovvero Jama Vilenica (grotta delle fate), è probabilmente la prima grotta ad essere accessibile al pubblico: le prime visite guidate risalgono al 1633! La cavità si estende per circa 1km e 200m di profondità ed è visitabile per poco meno della metà; al suo interno si trova la Sala da Ballo, la Sala Rossa e - naturalmente - la Sala delle Fate.

Indicazioni per Vilenica lungo la salita per lo Stari Tabor

La Kacna Jama (Abisso dei Serpenti) deve il suo nome al fatto che spesso nei mesi primaverili è zona di accoppiamento delle serpi. È situata lungo il percorso sotterraneo del Timavo (Reka); dal suo piccolo ingresso ad imbuto la cavità scende per oltre 200 metri di dislivello prima di permettere la sua esplorazione.

E poi Tupla Jama, Jama Velika Šprinčnica, Vrabčna Jama e Jama Trhlovca, tanto per citarne alcune.

Spe-leone delle Caverne


 Dallo Stari Tabor a Povir

Lasciata la “vetta” dello Stari Tabor iniziamo la discesa verso Povir.

Dopo la prima discesa, il sentiero si allarga e diminuisce la pendenza

Il primo tratto del sentiero è in marcata discesa con il fondo un po’ sconnesso, ma dopo poco diventa una comoda strada forestale che ci accompagnerà sino al paese di Povir.



La comoda carrareccia

Scorci d’autunno

Poco più di 3km dalla cima a Povir, con un dislivello di 200m scarsi.

Lo stagno poco prima di Povir

In vista delle prime case

 

Just a bite

Povir (Poverio) è un paesino di circa 350 abitanti sulla strada che collega Sesana con Divaccia. Nel periodo di fioritura della lavanda, i campi attorno sembrano un angolo di Provenza: da una decina d’anni una piccola azienda a conduzione familiare, la Renčelj coltiva ad uso cosmetico la lavanda (e non solo.. v. articolo su Slovely.eu).

Vicino al paese vale la pena visitare la Chiesa dell’Assunzione, situata sul Monte Gura (506m), una delle tante alture attorno all’abitato.

Noi ci siamo fermati alla Trattoria (Gostilna) Pri Hribu. Il nome significa “in collina” ed il effetti la trattoria si trova ai margini del paese, proprio sotto le alture che abbiamo appena disceso.

La gostilna, a conduzione familiare, serve sia piatti di carne che di pesce, e nel periodo autunnale i funghi sono sempre presenti a tavola (quest’anno, poi…).

Con cani tranquilli, nessun problema per l’accesso (avevo comunque telefonato prima).

L’insegna del locale

 Da Povir a Lokev

Lasciata la Gostilna, imbocchiamo lo stesso sentiero dell’andata per circa 850m. Al bivio raggiunto svoltiamo a sinistra.

Indicazioni al bivio

La forestale prosegue tra campi cintati da muretti in pietra e macchie d’alberi, con morbidi saliscendi. Un tratto rilassante.

..molto rilassante

Alla sinistra, tra le tante piccole cime vale la pena di citare il Monte Kozlek (517m): vicino alla sommità si trova il rifugio Lovska Koča na Kozleku, agevolmente raggiungibile da Divaccia.

La larga forestale inizia a salire in maniera più decisa (ma mai esagerata); dobbiamo arrivare sino a 570m prima di poter iniziare la discesa verso Lokev.

A quota 560/570m ci troviamo tra tre cime, facilmente raggiungibili: alla sinistra il Kamen Vrh (550m); alla destra, prima lo Strmec (593m) e poi la Zelezna Babica (586m).

Numerose le indicazioni lungo tutto il percorso

Subito dopo una piccola sella, nel bosco sono presenti numerosi affioramenti rocciosi che ci fermiamo ad ammirare.

Affioramenti carsici

Iniziamo la discesa verso il paese, che continua in maniera agevole e ci ritroviamo sul sentiero “diretto” che porta allo Stari Tabor (quello percorso la volta precedente) in poco tempo.

Da qui in poi, tutta discesa!

Sino alle prime case di Lokev (nuove ed in costruzione.. un piccolo cantiere) è un attimo; percorriamo rapidamente il tratto di asfalto che ci separa dal parcheggio, anche perché si sta facendo decisamente buio.

Con il buio, è meglio accendere.. il collare!


 Il “tettuccio”

Scrivendo del Monte Kozlek e della Zeleznar, avrei dovuto mettere la lettera “z” con il c.d. tettuccio.. ma la tastiera normale (scrivendo sul blog) non me lo permette!

Il “tettuccio”, spesso definito “pipa”, in sloveno “strešica” non è un accento, ma definisce delle lettere vere e proprie con pronuncia diversa dalle stesse lettere senza il tettuccio. Viene usato con la C, la S e la Z.

Regole di pronuncia

 Riepilogo 

Abbiamo percorso complessivamente 12,7km, con 330m di dislivello in salita e 350m di dislivello in discesa. 6 ore abbondanti.. ma comprese le soste e soprattutto la pausa pranzo alla gostilna.

File .gpx

Epilogo

Durante il breve viaggio di ritorno in macchina (mezz’ora scarsa), non ho potuto non fermarmi un attimo per guardare la Rocca di Monrupino.

The Rock

E più tardi, visto il calo della temperatura, per la prima volta in questa stagione…

..visti i prezzi correnti della legna, è come cenare con ostriche e caviale!

The movie



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