Ep. 35: 11 aprile 2022 - Alpi Carniche: Villaggio Cocco

 Puanina Winter Tour - Capitolo 4

Credevo di aver finito le escursioni invernali.. ma visto che è scesa altra neve, perché non approfittarne? E perché non ritornare all’Alpe di Ugovizza, stante la scarsità di coatti del trekking incontrati nelle precedenti passeggiate? Ecco quindi ancora una tratta del Puanina Winter Tour; dopo l’Episodio 23  in Val Uque, l’Episodio 25 a Sella Lom e l’Episodio 34 nella Val Rauna.. un percorso ad anello per il Villaggio Minerario del Monte Cocco, il quarto capitolo del nostro PWT!

Villaggio Minerario del Monte Cocco

Avvicinamento

Il punto di partenza dell’escursione è - anche stavolta - il parcheggio P2 nell’Alpe di Ugovizza.

Dall’autostrada E55/A23 prendere l’uscita Malborghetto/Valbruna, tenere la destra seguendo le indicazioni Malborghetto/Pontebbana sulla SS13; entrati a Ugovizza, girare a destra imboccando Via Uque. Proseguire, attraversando il paese e poi salendo per circa 4km (attenzione alla svolta a sinistra in corrispondenza della cappella, indicazioni per Rifugio Gortani) si arriva ad un parcheggio, denominato P2.

Il parcheggio P2.. mi sa che oggi saremo soli!

Dal parcheggio al Villaggio Cocco

Dal parcheggio P2 abbiamo seguito inizialmente le indicazioni per il Rifugio Gortani lungo la strada asfaltata. Ignorando le possibili deviazioni, abbiamo proseguito dritto sino all’ultimo bivio prima di arrivare al rifugio (mancherebbero un centinaio di metri), dove abbiamo svoltato a sinistra imboccando una strada forestale (asfaltata nel primo tratto).

La strada prosegue in salita a fianco di alcune baite; poco dopo l’ultima cessa l’asfalto e si prosegue su una pista nel bosco. Arrivati ad un bivio, abbiamo svoltato a destra (cartello con indicazione).

Da quel punto, la salita si fa decisa.. e la neve un po’ battuta non aiuta. Non era pratico usare le ciaspole, ma assolutamente utili i bastoncini. Proseguiamo nel bosco inerpicandoci poco alla volta. Quando l’erta finalmente si ammorbidisce (dopo un bel po’), il sentiero piega a sinistra; oltre gli alberi si intravedono le cime delle montagne circostanti.

Un tratto in discesa mi illude che le fatiche siano finite.. ma poi si riprende a salire, sino a giungere ad un bivio. Le indicazioni per il Villaggio Cocco ci portano a svoltare a destra.

Più aperto, il sentiero, con un paio di saliscendi, ci conduce sino ad una comoda pista forestale (alcuni alberi abbattuti erano proprio sul sentiero).

Seguendo la pista forestale, con un bel panorama sulla destra, arriviamo in breve all’ex-villaggio minerario. Abbiamo percorso quasi 3,5km e siamo giunti a quota 1.490m, con un dislivello di 420m: il più è fatto, anche se ci abbiamo impiegato 2h rispetto alle 1h20 previste.

Indicazione per il villaggio al primo bivio

Quanto mi piace la neve!

Fine della strada asfaltata ed inizio della pista

Il sentiero si fa più erto

Dopo il sentiero, il panorama si apre

La comoda pista

Manca poco, ormai




Villaggio Minerario del Monte Cocco

Forse per la presenza di fucine per la lavorazione del ferro nella Valle del Fella, l’estrazione di minerali (ferro e manganese) dal Monte Cocco è documentata nel periodo dal 1300 al 1600. L’area venne sfruttata poi in maniera saltuaria, per una ripresa nell’ultimo periodo di dominazione asburgica. L’ attività estrattiva fu particolarmente intensa tra il 1937 ed il 1940. Nel 1938 fu eretto il villaggio nella sua struttura finale: diversi edifici ed una chiesa che ospitavano tra le 200 e le 300 persone. Le attività calarono drasticamente con l’inizio della guerra, per poi cessare definitivamente nel 1948 (o 1947, a seconda delle fonti). Nel periodo 1956-8 vi furono delle verifiche in loco, ma le attività estrattive non vennero riprese. Nel 1962 il villaggio fu smantellato, ad eccezione dell’edificio ancora oggi visibile.

Altri ex villaggi edificati per servire le miniere ad alta quota sono presenti in regione sul Monte Avanza, a Cludinico, a Pramosio ed in Val Resia; trovo scritto che erano per lo più abitati nel periodo estivo, mentre l’insediamento del Monte Cocco era fruito tutto l’anno.

Dal villaggio si può salire al Monte Cocco (Kokberg 1.941m), una larga ed erbosa vetta a sud del crinale di confine. Dall’ampia cima tondeggiante si gode un notevole panorama sulle Alpi Giulie ad est e sulle Carniche ad ovest. Prima della vetta, a quota 1.875, effettuando una piccola deviazione alla sinistra del sentiero, è visibile uno degli accessi del complesso minerario.

Oltre al Monte Cocco, più a nord è raggiungibile anche la Cima Bella (Schonwiptel, 1.912m), un’altra cima erbosa sulla cresta del confine con l’Austria. Il primo tratto del percorso è comune a quello del Monte Cocco; raggiunta la sella tra le due vette (Kok Sattel) si svolta a seconda della cima scelta.

Queste informazioni le ho ricavate da siti diversi, ma in particolare ho trovato molto interessante quello del progetto del Geoparco transfrontaliero delle Alpi Carniche, che offre tra l’altro una serie di itinerari di carattere geologico, i geotrail: Pagina Home del Geoparco Alpi Carniche.


Il Villaggio Cocco anni 1938-1940 (foto da internet)

Il Villaggio Cocco anni 1938-1940 (foto da internet)

L’unico edificio rimasto


Dal Villaggio Cocco alla sella

Proprio a fianco dell’edificio, imbocchiamo una sorta di scorciatoia che ci permette di evitare un percorso più lungo (a sinistra dell’edificio prosegue la comoda pista, che sarebbe stato meglio seguire); il tragitto sino al ricongiungimento con la pista è stato difficoltoso, ripido e con neve un po’ infida.

Raggiunta la pista, abbiamo proseguito molto più agevolmente in morbida salita, apprezzando il panorama sulle montagne circostanti.

In breve, siamo arrivati alla quota più alta dell’escursione (1.530m), alla base della sella che divide il Monte Cocco dalla Cima Bella.

All’incrocio, troviamo a sinistra il sentiero che sale alla Kok Sattel ma anche alla Uggowitzer Alm, passando per la Forcella di Fontana Fredda; noi pieghiamo a destra, imboccando il sentiero che scende verso la valle.

La pista forestale sale dolcemente verso la sella

I panorami sono magnifici

Ma che monti saranno?

Piccolo ma tenace, da solo in mezzo alla neve!


Dalla sella all’Agriturismo

Dopo la sella, finalmente iniziamo la discesa verso la Val d’Uque.

La neve ora è molto battuta: tracce di sci, ciaspole e scarponi; probabilmente alla domenica il posto era molto affollato, dato che è nevicato sabato (ad occhio, una trentina di centimetri, forse qualcosa in più).

Il percorso si presenta irregolare, ma non c’è il rischio di sbagliare; quando arriviamo alle prime baite incontriamo una pista forestale che diventa poi strada asfaltata. Molto ripida in alcuni punti, ci obbliga a procedere piano per la neve scivolosa e qualche tratto ghiacciato.

Quando giungiamo verso il fondo, la discesa si fa più dolce ed incontriamo il Torrente Tamer (che poco più avanti si unisce al Torrente Uqua) che attraversiamo su un ponte; da lì in poi procediamo rapidamente sino a raggiungere l’Agriturismo.

Si inizia la discesa

Dalle tracce, ieri doveva esserci il pienone!

Le prime baite, a metà discesa


Agriturismo Rosic

Lungo il percorso erano possibili due soste: all’Agriturismo Rosic (Episodio 23) a circa 2/3 oppure al Rifugio Gortani (Episodio 34) a dieci minuti prima del parcheggio P2. Ambedue gradevoli, con proprietari/gestori gentili e cani ammessi!

Non avevo deciso dove fermarmi.. ma è stato il caso a scegliere! Mentre scendevamo, passando accanto all’Agriturismo Rosic, Petra si è incuriosita per una famiglia di caprette. Delicatamente, ma con fermezza, la cagnolona dell’Agriturismo, Siri, le ha fatto capire di non disturbare le bestiole. Sono poi diventate amiche.. e poi è uscita la signora Rosic.. quattro chiacchiere, un caffè.. ed alla fine siamo rimasti a lungo in questo piccolo e semplice angolo di paradiso. Le caprette, i mici, le due cagnolone che esploravano tutta la zona; il panorama, la cordialità.. dimentichi ogni cosa spiacevole mangiando e parlando della neve, del tarassaco, dei gatti. L’Agriturismo era chiuso, però un panino l’ho mangiato.. ed in quel contesto, era come gustare una pietanza rara e prelibata!!! Grazie 🙏 

Il comitato di accoglienza

L’Agriturismo Rosic

Siri

Le due cagnolone

Un altro ospite

Dall’Agriturismo Rosic al parcheggio

A malicuore, lasciamo l’Agriturismo ed iniziamo la strada del rientro.

In giro non c’è nessuno e quindi seguiamo la strada asfaltata, ignorando la prima indicazione per il Rifugio Gortani (circa 1h10) sulla destra (ponte) e proseguiamo per qualche centinaio di metri, passando davanti alla Locanda al Camoscio ed al bivio che porta al parcheggio dell’ex-Rifugio Gortani, optando di guadare il Torrente Uqua per collegarci al sentiero.

Troviamo ad accoglierci ancora un pò di neve che ci accompagna lungo il sentiero sino alle baite in prossimità del rifugio, tratta di uno dei percorsi del Puanina Winter Tour.

Superate le baite, arriviamo in breve al Rifugio Gortani; in discesa lungo la strada asfaltata raggiungiamo, in una decina di minuti, il parcheggio. La nostra è ancora l’unica vettura presente.


Guado del Torrente Uqua

L’ultima piccola salita

Ancora una piccola sosta

Il Rifugio Gortani


Riepilogo

In totale, 8,5km per 470m di dislivello in salita ed in discesa (secondo il contapassi, 11,7km). Abbiamo trascorso quasi 7 ore sull’Alpe, delle quali 4,5h in movimento; per l’app Komoot sarebbero state 3 ore scarse (ma i pianificatori non tengono conto della neve).


File .gpx del percorso

Movies

1. Trailer





2. Corto





3. Full movie








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