Ep. 11: 16 ottobre 2021 - Prealpi Carniche: Stavoli di Moggio & Moggesse
A zonzo per gli stavoli
I borghi abbandonati delle Moggesse mi avevano affascinato nella prima visita (v. Episodio 6) e volevo provare un percorso diverso, passando anche per gli Stavoli di Moggio. Studiando la carta topografica, ho individuato un percorso circolare che permette di passare per tutti e tre i borghi.
Avvicinamento
Il punto di partenza è la località di Campiolo Alto.
Dall’autostrada A23/E70 prendere l’uscita Gemona/Osoppo e seguire le indicazioni per Tarvisio. Dopo 20km circa, prendere a sinistra la SP112 (indicazioni per Moggio e Val Aupa).
Dopo 850m, alla rotonda prendere la terza uscita e proseguire per circa 250m; svoltare quindi a sinistra (indicazioni Campiolo). Seguire la strada, non sempre larga, per poco più di 1,5km; in prossimità di una casa, prendere a destra in salita (indicazioni Stavoli).
Proseguire per la frazione di Campiolo Alto/Stavoli; subito dopo le ultime case (sentiero con indicazioni Sentiero CAI 417) è possibile parcheggiare.
Vi sono anche delle indicazioni per un sentiero nuovo, poco più avanti, che permette di tagliare un breve tratto del 417.Da Campiolo Alto al Glagno
Seguendo le indicazioni per il Sentiero CAI 417, abbiamo iniziato il percorso accanto alle case, procedendo in tranquilla discesa sino ad arrivare, in una decina di minuti, sulle sponde del Torrente Glagno.
Il sentiero si snoda sulla sinistra orografica del torrente, con terra battuta, ghiaia ed alcune passarelle metalliche che aiutano a superare dei punti difficili; dopo il sottopasso ferroviario giungiamo al ponte che porta sull’altra sponda.
Il Sentiero CAI 417, che ci accompagnerà sino agli Stavoli di Moggio, parte da Campiolo Alto ed arriva quasi sino al bellissimo borgo di Illegio: una volta arrivato sulla Sella Dagna a quota 1.020m, scende in circa 45 minuti sino alla strada che collega Illegio a Pra di Lunze (a 2km da Illegio). Il sentiero è lungo 14km e presenta un dislivello complessivo di 820m.
Si inizia costeggiando il torrente
Torrente Glagno
Il torrente Glagno presso Campiolo |
La mia spiaggetta preferita |
Ode al Glagno |
Le acque scorrono limpidissime |
Un piccolo immissario del Glagno |
I guadi sono in punti simili |
Dal Glagno agli Stavoli di Moggio
Passato il ponte, inizia la salita nel bosco. Gradoni di legno e pietra si alternano a tratti di sentiero in terra battuta e bruscamente ci troviamo a dominare il corso del torrente.
Il sentiero segue poi il profilo delle colline, con un paio di passaggi artificiali (non particolarmente graditi a Petra) sino a passare una piccola sella.. poco dopo, si rientra nel bosco per l’ultimo tratto un po’ erto.. ma la presenza di terreni con attrezzi agricoli e cataste di legna fanno immaginare che la meta non sia lontana.
Quando finalmente il panorama si apre del tutto, un morbido pianoro ci porta alle porte degli Stavoli di Moggio; dalla partenza abbiamo percorso 3,2km con 250m di dislivello.
Stavoli di Moggio
Da Stavoli a Moggessa di Qua
Distratto nel vagabondare per le viuzze ed i vicoli del borgo, non mi accorgo del segnale per Moggessa di Qua.. e proseguo quindi lungo il Sentiero CAI 417! Dopo un bel po’ mi accorgo dell’errore, e ritorno indietro, ma non prima di aver percorso 6km e 110m di dislivello ☹️
Ripreso il percorso da Stavoli, iniziamo scendendo.. e poi risalendo.. ed ancora, e così via per tutto il percorso!
Dopo l’ultima discesa, a tratti un po’ ripida, incontriamo nuovamente il Glagno, poco prima che riceva le acque del Riu Mulin.. e bisogna guadarlo! Per pigrizia, non tolgo gli scarponi.. e mal me ne incolse, in quanto mi sono bagnato per bene! Una decina di minuti per strizzare le calze e togliere l’acqua dagli scarponi, e poi si riprende il cammino.
La salita per Moggessa di Qua è stata particolarmente faticosa (150m di dislivello tutti d’un fiato) 😓 ma la deviazione, i piedi umidi e la fame avranno senza dubbio giocato il loro ruolo! Per non arrivare ansimante, mi prendo una manciata di minuti per riposare e guardare il panorama.
Moggessa di Qua
Inoltre, a Moggessa di Qua vi è anche la possibilità di pernottare presso l’affittacamere La Balere. Si tratta di uno stavolo ristrutturato con 2 stanze e servizi in comune, con un bel portico con vista. In pratica, un gruppetto od una famiglia possono affittare tutto lo stavolo!
Quando arriviamo, i cani ci vengono subito incontro, Kita e Pippo. Petra quasi li ignora: il suo obiettivo sembra essere la cucina!
Le castagne non sono ancora pronte, ma intanto una buonissima minestra di zucca 🎃 e qualche salume ce li sbafiamo 😋
Quattro chiacchiere, Petra che gironzola con i suoi nuovi amici.. e sarebbe già ora di rientrare (abbiamo perso parecchio tempo con la deviazione a Stavoli).. però.. cominciano ad arrivare amici dei proprietari.. qualcuno porta altre castagne 🌰 e quando sulla tavola arriva la prima infornata di castagne fatte sullo spargher (o spolert), chi potrebbe resistere??
Ci fermiamo ancora un pò.. l’aria si fa più fresca e sarebbe bellissimo passare tutta la serata in questo delizioso ristoro e per di più in buona compagnia.. ma purtroppo ci aspetta ancora una lunga camminata ed un guado.. e quindi raccogliamo lo zaino ed iniziamo il rientro.
Foto di Ristoro 4 Fontane |
Foto di Ristoro 4 Fontane |
La Compagnia della Castagna (grazie ancora!) |
La Balere |
Da Moggessa di Qua a Campiolo Alto
Lasciata a malincuore Moggessa di Qua, imbocchiamo il Sentiero CAI 418, siamo poco oltre metà percorso! Percorriamo rapidamente la discesa fino al ponte sul Riu Mulin e poi la salita, non particolarmente impegnativa, sino a Moggessa di Là. La luce inizia a scemare, per cui attraversiamo il borgo senza fermarci e poco dopo l’ultima casa abbandoniamo il sentiero 418 e svoltiamo a destra all’indicazione Campiolo.
Ancora qualche saliscendi non impegnativo prima di arrivare alla discesa finale verso il Glagno, che non è agevole: vi è un “ghiaio-sentiero” lungo qualche centinaio di metri da percorrere con cautela. Alla fine, arrivati al torrente, dobbiamo ancora una volta guadarlo.. ma stavolta tolgo scarponi e calze!
Ripreso il cammino, seguiamo il torrente sino ad incontrare il ponte fatto all’andata ed il Sentiero CAI 417. Risaliamo il pendio, attraversiamo e sappiamo di essere sul percorso di rientro.. per fortuna, perché solo la luce della luna ci fa compagnia.
Uno dei Guardiani di Pietra |
Moggessa di Qua |
..bisogna affrettarsi.. |
Riepilogo
Le salite più impegnative sono dal Glagno agli stavoli e poi l’ultimo tratto dal guado a Moggessa di Qua.
Noi, per un errore, abbiamo percorso in tutto 16km con un dislivello di 580m e siamo tornati al parcheggio con il chiaro di luna.
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