Ep. 77: 29 ottobre 2023 - Carsovagando: Dalla Grotta del Pettirosso alla Caverna Pocala

 Passeggiata ad anello da Aurisina

Nella ricerca di escursioni brevi e non troppo impegnative, ho pensato di tornare dopo tanto tempo alla Grotta del Pettirosso (alla quale sono legato da ricordi di gioventù). E per fare un percorso circolare, di allungare sino alla Caverna Pocala.

Il fil rouge di questo itinario: i reperti preistorici e gli scavi di Ludwig Karl Moser.. ed è il caso di dire che si tratta di un fil rouge strettamente intrecciato!

A proposito.. da dove deriva il termine fil rouge? Date un’occhiata al seguente link sololibri.net per scoprirlo!

La Caverna Pocala

Avvicinamento

Un buon punto di partenza per l’escursione è il parcheggio del cimitero di Aurisina, che permette di ridurre al minimo il percorso su strade asfaltate.

Nabrežina, italianizzato in Aurisina nel 1928 (anche se il Carducci usò prima il termine Nabresina), è nota dai tempi romani per l’estrazione del marmo. È situata sul percorso dell’antica via Gemina, che univa Aquileia a Lubiana.

Attenzione ai lavori attualmente in corso nella piazza del paese.. possono obbligare a delle tortuose deviazioni tra stradine non comodissime da percorrere!

Google Maps


Dal parcheggio alla Grotta del Pettirosso

Lasciata l’automobile, continuiamo per un breve tratto sulla strada asfaltata prima di imboccare un largo sentiero sulla destra. Si tratta del Sentiero CAI 31, che porta da Aurisina sino alle pendici del Monte Sambuco (passando per Slivia e Malchina).

Imbocchiamo il largo sentiero sulla destra

Percorriamo il sentiero (molto largo in questo tratto) sino a raggiungere e passare il viadotto ferroviario.

Passiamo il viadotto ferroviario

A questo punto svoltiamo leggermente a sinistra ed il sentiero diviene più stretto ed in lieve discesa. Si prosegue tra terreni recintati in maniera un po’ monotona sino a quando, in corrispondenza di una brusca svolta a destra, i terreni cedono il passo alla boscaglia ed il sentiero si stringe ulteriormente.

Il sentiero si restringe

Si continua, sempre in leggera discesa, non senza fermarsi per un attimo ad ammirare un’effige del Dio Mitra ed un’intonsa distesa di mazze di tamburo alla sinistra.

Il Dio Mitra

Slurp!

Riprendiamo il sentiero in leggera salita. Quando incontriamo un muro di pietre sulla sinistra, iniziamo a prestare attenzione in quanto manca poco alla deviazione per la Grotta del Pettirosso (che non ha indicazioni evidenti).

Prestare attenzione: manca poco alla svolta!

Infatti, poco dopo vediamo un sentierino che si diparte a destra.

A destra, Petra

Imbocchiamo il sentierino e lo seguiamo nel suo percorso per poco più di 150m (siamo vicinissimi al Raccordo Autostradale.. e si sente!) quando scende bruscamente in una dolina.

Si scende nella dolina

Arrivati sul fondo, di fianco e davanti una vasta parete di roccia alla base della quale si apre la Grotta del Pettirosso (1,1km dalla partenza).

Alla base della parete, la grotta!


La Grotta del Pettirosso

La Grotta del Pettirosso (che sinceramente é più una caverna), Vlasca Jama (Lašca o Vlaška) o Caverna presso il Viadotto Ferroviario di Aurisina, è censita al Catasto Regionale al n. 148 (link alla scheda). Rothgartl Höhle è il nome con cui la chiamava Ludwig Karl Moser che per primo la studiò alla fine dell’ottocento.

La Grotta del Pettirosso

La cavità, che si apre alla base della parete rocciosa di una dolina chiamata Aisa (proprio sulla sommità corre il Raccordo Autostradale, ex-SS 202), ha uno sviluppo di 19m e la profondità di 1m.

L’entrata della cavità

La spaziosa e protetta dolina, la grotta di facile accesso.. non è difficile immaginare come il sito sia stato frequentato dagli uomini preistorici. Difatti, furono ritrovati numerosi manufatti nei vari scavi effettuati. Ma sull’autenticità di alcuni di questi rinvenuti e catalogati dal Moser vi furono dei dubbi da parte della comunità scientifica.. ma parleremo di Ludwig Karl Moser più diffusamente in un prossimo episodio, quando andremo a visitare la grotta a lui dedicata.

Interno della grotta

Gli scavi un po’ caotici che si sono succeduti hanno compromesso lo svolgimento di un lavoro metodico.. ma non solo novelli archeologi ed improvvisati ricercatori di punte di frecce o di lance in selce: pare che molti scavi furono eseguiti da nostrani cacciatori di tesori! Si narra, infatti, che nel periodo napoleonico i francesi seppellirono armi ed oggetti d’oro nella grotta (per questa chicca devo come al solito ringraziare Carso Segreto).

Vista verso l’esterno

Dopo l’esplorazione della cavità, facciamo una sosta nella dolina prima di riprendere il cammino.

Una sosta sul fondo della Aisa


Dalla Grotta del Pettirosso alla Caverna Pocala

Lasciata la dolina, ripercorriamo il sentierino sino a tornare sul CAI 31. Svoltiamo a destra e seguiamo il tracciato.

La boscaglia si apre un po’ e l’umidità che ci aveva accompagnato sinora si fa meno presente. Costeggiamo il Raccordo Autostradale (che a tratti si vede tra la vegetazione); proseguiamo per 310m e, arrivati in prossimità di un sottopasso, pieghiamo a destra. L’autostrada corre proprio sopra le nostre teste.

..sotto il viadotto

Passiamo sotto al viadotto e poi proseguiamo. Al primo bivio, ci teniamo a destra, lasciando il CAI 31 ed imboccando il CAI 47. Il CAI 47 è un breve sentiero di “raccordo” (circa 800m) tra il CAI 31 ed il CAI 32; lo seguiamo, tra doline (e grotte, tante grotte), prati, distese di scotano (indeciso sul da farsi) per 600m prima di immetterci in tratto più largo, dove giriamo a destra.

Solo noi, il Carso.. e le nuvole!

Dopo circa 170m dobbiamo prestare attenzione a destra, dove un varco in un muretto di pietre mostra una traccia che scende verso una dolina ampia ma non troppo profonda. Nella dolina troveremo la Grotta Pocala.

..dobbiamo passare per il varco e scendere

..arrivati sul fondo, a sinistra la Pocala!

 La Caverna Pocala

La Caverna Pocala (Pečina o Jama pod Kalom, in passato Fovea del Campo Rosso e Caverna degli Orsi) è censita al Catasto Regionale al n. 173 (link alla scheda). Se nella Grotta del Pettirosso dimorarono gli uomini preistorici, nella Pocala trovavano riparo i grandi orsi delle caverne!

L’abitudine di questo plantigrado estinto di utilizzare le grotte come ripari e come luoghi di letargo ha permesso ai resti degli esemplari di rimanere in un ambiente abbastanza protetto rispetto agli animali che morivano all’aperto; per questo motivo gran parte dei ritrovamenti anche completi ed in buono stato sono stati fatti nelle caverne.

La Grotta Pocala

La grotta si sviluppa per 137m con un dislivello di 33,5m. Priva di pozzi interni, è facilmente percorribile.. ma l’entrata è bloccata da un portoncino: vi si può accedere solo con visite guidate!

Anche questa cavità è stata studiata da Ludwig Karl Moser.. ed anche questa grotta portò allo studioso una buona dose di amarezza.

Uno scorcio dell’interno

Come di consueto, Moser si fece assistere negli scavi da uno dei suoi allievi prediletti. Ma, quando dovette interrompere l’attività per mancanza di fondi, il suo allievo portò a conoscenza del sito Carlo Marchesetti (direttore del Museo Civico di Storia Naturale ed “avversario” di Moser) che riprese i lavori.

Come se non bastasse, lo zelante studente fece “scoprire” a Marchesetti un cranio di orso con una punta di selce infilata nell’osso, prova importantissima del fatto che i nostri progenitori in questi luoghi si scontrarono con il temibile (ancorché vegetariano) Ursus Spelaeus. Ma anni dopo un attento esame mise in dubbio l’autenticità del ritrovamento, valutando che la selce fosse stata ritoccata e piazzata ad arte!

..tanto per non sbagliarsi..

Ci rechiamo sino all’entrata, dovendoci accontentare di un paio di scatti fatti oltre le aperture del metallo del portoncino, e torniamo alla dolina.

Dal portoncino verso l’esterno

Un blocco di pietra simmetrico è una panchina ideale per una sosta, ma Petra preferisce distendersi davanti all’entrata della grotta. Dopo un po’, decido di prendere la strada del ritorno.. in realtà, avevo programmato una deviazione per visitare alcune grotte ed i Torrioni di Hum.. ma il cielo non promette bene!

..un’altra sosta


Dalla Caverna Pocala al parcheggio

Risaliti sul sentiero, svoltiamo a destra. In breve arriviamo alla “fine” del CAI 47 (circa 200m) e prendiamo il CAI 32 che ci farà compagnia per quest’ultima tratta (il sentiero porta dalla piazza di Aurisina sino a San Pelagio, a confluire nell’onnipresente CAI 3).

Verso la fine del CAI 47

Ed eccoci sul CAI 32

Dopo 200m al bivio ci teniamo a destra e dopo poco più di 250m il sentiero, in corrispondenza del viadotto ferroviario, compie una decisa svolta a sinistra.

Brusca svolta a sinistra

Ora il sentiero (più largo) corre accanto al Raccordo Autostradale; altri 250m e svoltiamo a destra, lasciando il CAI 32.

Passiamo sotto il Raccordo Autostradale e proseguiamo. Dopo poco meno di 450m, il sentiero porta ad una strada asfaltata. Giriamo a destra ed in breve arriviamo al cimitero del paese ed al parcheggio. Giusto in tempo: dopo pochi minuti, le poche gocce si trasformano in una bella pioggia!

Dopo il sottopasso, il sentiero ci porta verso Aurisina

 Riepilogo

In tutto, quasi 4km con un dislivello di 50m.. avevamo detto una passeggiata breve! Il file .gpx è disponibile disponibile sul profilo Komoot Six paws walks.

Il percorso


The Movie








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