Ep. 76: 23 ottobre 2023 - Carsovagando: Anello della Grotta Skariza

 Dove sono finiti i buoi?

Anche il Carso e le sue le grotte hanno le loro leggende.. cercando tutt’altro, sono stato fortunato nel trovare un “compendio” di tutte le storie!

Un dettagliato elenco delle stranezze legate al mondo sotterraneo carsico, che consiglio assolutamente ai curiosi: scoprire che il piccolo anfratto o la grande cavità che magari conosciamo da tempo ha una sua storia permette di vederle da un altro punto di vista (link all’articolo “Storie e leggende del carso e delle sue grotte” nel sito Commissione Grotte E. Boegan).

Oggi andremo a visitare una grotta vicina a casa, dove si parla di buoi svaniti.. l’aratro che tiravano venne ritrovato.. ed i buoi?

Dirigiamoci alla grotta per saperne di più..

Monrupino - Chiesa della Beata Vergine Assunta


Avvicinamento

Ci troviamo nel Comune di Monrupino. A seconda di come si vuole modulare il percorso, abbiamo due possibilità..

P1: In Località Zolla, poco prima dell’ex-Trattoria al Castelliere (ora Gostilna Brin) a sinistra vi è uno spiazzo asfaltato dove lasciare l’automobile. Dopo la passeggiata, sarete pronti per andare all’Agriturismo Bizjak oppure alla Gostilna Brin.. oppure scendere a Repen diretti da Križman.. o verso il Ristorante Carso. No? Ed allora consultate i siti per trovare quale osmica del territorio è aperta (link al sito Osmize.com)!

P2: Lungo la strada interna che collega Repen a Zolla, proveniendo da Repen si parcheggia in prossimità di una carreraccia che proviene da sinistra.

I due posti dove lasciare l’auto

Dal parcheggio P2

Dal parcheggio a Monrupino

Noi abbiamo lasciato l'automobile nel P2. Scesi, abbiamo continuato per la strada asfaltata sino a raggiungere l'abitato di Col (dal tedesco Zoll per un posto di controllo esistente nel passato), italianizzato in Zolla.

Zolla - Col

Abbiamo svoltato a sinistra e percorsi una trentina di metri tra le piccole e caratteristiche case, abbiamo imboccato un largo sentiero a sinistra che subito si biforca. A destra, abbiamo preso il Sentiero dei Poeti.

A sinistra della casa, il sentiero

Indicazione all’inizio del percorso

Il Sentiero dei Poeti è un breve percorso sulla stradina asfaltata che corre lungo le pendici del Tabor. Ombroso e fresco d’estate, l’itinerario è dedicato a tre poeti che hanno maggiormente rappresentato il Carso nelle loro opere: Ivo Gruden, Umberto Saba e Srečko Kosovel.

Ivo Gruden

Umberto Saba

Srečko Kosovel

Percorriamo il Sentiero dei Poeti sino alla “stazione” di Kosovel, accanto alla quale parte il ripido Sentiero del Pellegrinaggio al Tabor che - dopo una salitina bella ripida - attraverso la boscaglia ci porta sino alle mura del Santuario di Monrupino.

Abbiamo percorso poco più di 1,5km dalla partenza.

Indicazione per il Sentiero

Il Sentiero del Pellegrino

..ed eccoci alla Rocca!

La Rocca di Monrupino

La Rocca di Monrupino (link al sito del Comune di Monrupino) è un bellissimo esempio di chiesa fortificata.

La Chiesa di Santa Maria Assunta

Il campanile

La rocca sorge direttamente sulla roccia di un colle (418m) sede di un castelliere (sono visibili i resti più in basso) e successivamente di un castellum romano. La prima chiesa vi fu edificata nel 1316. Verso la fine del 1400, con la costante minaccia delle scorrerie turche, venne eretto attorno alla chiesa un rozzo ma resistente muraglione (tabor); alcune fonti indicano che già ai tempi delle invasioni ungare (IX e X secolo) vi era una fortificazione.

La chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta attuale risale al 1512, costruita interamente in pietra compreso il tetto a lastre.

Tutti gli edifici sono in pietra

Siccome abbiamo iniziato a parlare di leggende del Carso, non possiamo non ricordare alcuni miti legati al Santuario.. il primo, racconta che la chiesa fu edificata su una precedente cappella eretta dai Templari, che transitarono da queste parti di ritorno dalla Terrasanta. L'altra, più conosciuta, ha anche un.. segno tangibile!

Si tratta di un’impronta lasciata dalla Vergine Maria (Orma di Maria) in una roccia. Esistono più versioni della leggenda, dal fatto che si tratti di un segno lasciato da Maria in occasione di una lotta con il Diavolo (che si opponeva alla costruzione del santuario) al suo ritrovamento casuale quando si cercava ove erigere il luogo sacro al fatto che sia stata lasciata dal Diavolo.. possiamo leggerle tutte su “Storie e leggende del Carso e delle sue grotte”! Ah.. dimenticavo: l’Orma di Maria è visibile ancora oggi su una pietra alla base della sacrestia!

L’Orma di Maria da “Tabor” del Comune di Monrupino

E già che ci siamo.. secondo un mito, il nome “Repen” deriverebbe da repa (rapa in italiano). Si narra che ai tempi delle scorrerie turche la popolazione si rifugiò nel Tabor e dalle mure prese a gettare sui Turchi tutto quello che aveva a disposizione, persino le rape!

L’entrata della Chiesa alla base del campanile

Quando arriviamo, vi sono dei lavori di restauro in corso, pertanto alcuni angoli non li abbiamo fotografati, in particolare il bel portale che consente l’accesso alla Rocca.

Dopo aver gironzolato un po’ (non in chiesa perché ero con Petra), ci fermiamo su una panca di pietra per fare uno spuntino e soprattutto per ammirare il panorama che si apre in tutte le direzioni. Infatti, oltre alla bellezza ed al senso di pace della Rocca, la sua posizione offre una vista a 360 gradi dalla Slovenia al mare.

Panorama dalla Rocca

Salutiamo due ciclisti francesi ed un paio di persone che - come me - si fanno due passi in tranquillità con il cane. A parte gli operai che lavorano al restauro, sono le uniche persone che abbiamo incontrato nel corso della passeggiata. Vi assicuro che ben diversa è l’atmosfera durante le Nozze Carsiche.. ma di queste parleremo in un altro momento.

Uno sguardo verso il mare

A malincuore, vista la quiete del posto, riprendiamo la passeggiata. Per uscire dalla rocca, usiamo la piccola entrata che si apre alla fine dei gradini.

L’entrata “pedonale”


Da Monrupino alla Grotta Skariza

Scendiamo la scalinata sino a raggiungere la strada; svoltato a destra, giungiamo nuovamente in brevissimo tempo all’abitato di Zolla.

La strada in discesa ci riporta a Zolla

Qui torniamo all’inizio del Sentiero dei Poeti, ma stavolta svoltiamo a sinistra.

Svoltiamo a sinistra

Il primo tratto è piuttosto sconnesso, ma poco dopo diventa un comodo sentiero. Dopo 300m dall’inizio, al bivio giriamo a sinistra. Alla nostra destra abbandoniamo il Sentiero di San Giacomo (Jakobova Pot). Il Sentiero di San Giacomo è uno dei tanti tracciati in Europa ad esempio del cammino del pellegrinaggio di Santiago di Compostela (San Giacomo di Compostela in italiano).

In Slovenia il percorso parte da Obrežje, al confine con la Croazia, e si divide in due rami: quello a nord verso l’Austria e quello a sud verso l’Italia, sino a raggiungere la Chiesa di San Giacomo a Trieste. Esiste poi un altro percorso centrale rispetto agli altri due dal confine ungherese; per maggiori informazioni, link al sito Jakobova pot.si (anche in inglese).

Proseguiamo a sinistra; a destra, il Sentiero di San Giacomo

Continuiamo in discesa lungo il sentiero per quasi 200m prima di fermarci. Siamo nella zona della Grotta Skariza, che si trova a qualche decina di metri sulla nostra sinistra. Abbandoniamo il percorso per inoltrarci tra i campi ed un po’ di boscaglia per cercare la nostra meta.

Lungo il sentiero

Prima di un folto gruppetto di alberi, ci imbattiamo in una pozza.. fortunatamente, riesco a fermare il cane prima che si tuffi nell’acqua non proprio limpida!

La pozza prima della grotta

Proseguiamo e dopo una decina di metri troviamo delle fettuccine che delimitano un avvallamento che si restringe in una sorta di imbuco oblungo e buio.. siamo giunti alla Grotta; dalla Rocca abbiamo percorso 0,85km.

Dietro a Petra, l’avvallamento che ospita la grotta


La Grotta Skariza

La Grotta Skariza (o Scariza o Skarjika o Pozzo Rosica) presenta un un solo ingresso ed ha uno sviluppo di 70m ed un dislivello di 85m. Risulta censita al Catasto Grotte al n. 413 - 2156 VG (link alla scheda del Catasto Speleologico Regionale).

Le prime esplorazioni si limitarono al pozzo iniziale di circa 17m ed ad una breve galleria nella parete.. ma in quest’ultima venne notata una fessura. Non praticabile, negli anni '60 l’ingresso fu allargato e diede accesso a due pozzi comunicanti attraverso una sala con un bacino d’acqua. La grotta poi prosegue in basso con un budello dove si riversano le acque (ed il fango) in eccedenza.

La Grotta Skariza

Ma vediamo ora cosa ci raccontano su "Storie e leggende del Carso".. Dunque, la zona era un tempo molto conosciuta e frequentata dai contadini essendo un'area di coltivazioni e di pascolo. Un giorno, un contadino stava arando un terreno con i suoi buoi (non sappiamo quanti) quando, d'un tratto, la terra si aprì e l'aratro e gli animali finirono nel baratro. La voragine rimase, ma dell’aratro e dei buoi non c'era traccia. Dopo qualche mese, l'aratro fu ritrovato.. alle risorgenti del Timavo! E dei poveri animali non si seppe più nulla!

..dove scomparvero i buoi..

L’avvallamento è pieno di foglie; il fondo si presenta umido e scivoloso. Scavalco la piccola recinzione e mi avvicino all’imboccatura della grotta. Il terreno scende bruscamente attorno all’entrata.. e non volendo fare la fine dei buoi o dell’aratro, mi accontento di fare due foto a debita distanza!

L’accesso al primo pozzo


Dalla Grotta Skariza al parcheggio

Ritornati sul sentiero, abbiamo girato a sinistra, procedendo in direzione nord verso il paese di Voglje. Abbiamo ignorato le possibili deviazioni a sinistra e, dopo 800m, siamo giunti al piccolo abitato.

Ritornati sul sentiero, siamo in vista del paese di Voglje

Visto che prima abbiamo parlato di posti dove andare a mangiare, a Dol pri Vogljah (a 730m da dove ci troviamo) c’è la frequentata Gostilna Ravbar. Tipica cucina carsolina; unico neo non accettano volentieri cani nelle sale interne.. ma non c’è alcun problema all’aperto.

Voglje

Tenendoci sulla sinistra, abbiamo presto incontrato l’ex-postazione di frontiera (ben restaurata) ed imboccato la carrareccia.

L’ex-valico di frontiera

Stavolta abbiamo ignorato le possibili deviazioni a destra, procedendo prima tra i campi e dopo nel bosco.

Procediamo comodamente nel bosco

Dopo una curva a sinistra la strada inizia a salire in maniera morbida; in un chilometro torniamo al punto di partenza; dalla Grotta sino al parcheggio, 1,86km.

Tornati al parcheggio..

..finalmente!

Riepilogo

In tutto, 4,32km con un dislivello di 110m. La passeggiata è stata di 2h30, di cui 1h20 in movimento.

Il file .gpx è disponibile sul nostro profilo Komoot Six paws walks.

Il percorso

The Movie








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