Ep. 63: 7 marzo 2023 - Carsovagando: Anello del Monte Coste

American Gods

Scoprì che se camminava non doveva pensare, ed era quello che voleva; se pensava la mente viaggiava verso luoghi che non riusciva a controllare, luoghi che lo facevano stare male.” Neil Gaiman.

Senza essere così estremi, un’escursione aiuta di certo a “ripulire” un po’ la mente.. ed ho deciso di “fare il bucato” con un anello da Colludrozza al Monte Coste!

Tipicamente Carso: pietre, vigneti, piccoli borghi, grotte & castellieri.. mancava solo la visita ad un’osmica (che comunque c’è: Beltram Skupek)!

Colludrozza - scorcio


Avvicinamento

Vi sono varie possibilità per raggiungere il Monte Coste: la più diretta da Sales oppure un percorso più lungo da Samatorza. Noi abbiamo scelto di partire da Colludrozza, un borgo con una quarantina di abitanti.

Uscendo da Prosecco lungo la SP1, poco dopo si svolta a destra in SP6 e si seguono le indicazioni per Gabrovizza. Appena passato il paese, si gira a destra in SP7 verso Sgonico; da qui, procendo verso Sales, si arriva in pochissimo al bivio per il piccolo paese.

Giunti alle case, inizia la non semplice ricerca di un parcheggio nella piccola frazione..

Imbocco del percorso

 

Da Colludrozza al Rekikenca

Siamo stati fortunati.. abbiamo trovato posto proprio di fronte all’imbocco del Sentiero CAI 41 proveniente da Sales, sentiero che seguiremo sino alle prime case del borgo carsico. Incontreremo di nuovo il 41 nell’ultima parte dell’escursione.

Il largo sentiero lascia le ultime abitazioni di Colludrozza e prosegue morbido tra campi e vigne e ci porta in poco tempo (640m) a raggiungere il Rekikenka.

Lungo il CAI 41

Il Rekikenca

Il Rekikenka è lo stagno di Sales (o di Colludrozza). È uno dei tanti luoghi di raccolta e conservazione dell’acqua piovana presenti sul Carso, utilizzati sino alla metà del novecento (quando la rete idrica raggiunse tutti i paesi dell’altopiano).

Rekikenca


 Dal Rekikenca alla Caverna di Sales

Lasciato lo stagno, proseguiamo dritti ignorando le altre posssibilità.

Seguendo il comodo sentiero tra muretti a secco e campi più o meno ben tenuti, arriviamo in 700m ai margini dell’abitato di Sales.

Dopo aver sfiorato Sales, ce la lasciamo alle spalle

Continuiamo tenendoci per due volte sulla destra sino ad imboccare un largo sentiero che si allontana decisamente dal paese. Sorpassiamo le ultime costruzioni (compreso una serie di piccoli fabbricati abbandonati che qualche anno fa facevano parte di un bel vivaio) e poco dopo iniziamo a salire.

Iniziamo a salire

Proseguiamo per circa 800m dall’ultimo bivio prima di rallentare e rivolgere l’attenzione a sinistra.. secondo il GPS, siamo vicini ad una grotta.. abbandoniamo il sentiero e in salita iniziamo la ricerca. Siamo fortunati: nel giro di qualche minuto, anche se abbastanza ben mimezzata, troviamo la cavità!


 La Caverna di Sales

La Caverna di Sales - censita al Catasto Grotte FVG al n.ro 447 - si sviluppa per 50m e raggiunge la profondità di 34m. Dopo una brevissima galleria in discesa, si scende lungo uno colata per reggiungere una caverna e scendere sino all’ultima cavità con due pozzi paralleli.

L’accesso è un po’ celato tra le rocce

Entrata della Caverna di Sales

 Dalla Caverna di Sales al Monte Coste

Tornati sul sentiero, riprendiamo a salire. Al bivio che incontriamo quasi subito, svoltiamo a sinistra.

Al bivio svoltiamo a sinistra

Il percorso si fa un po’ meno agevole; dopo 270m dall’ultimo bivio, quasi manchiamo il sentiero (traccia poco battuta) che a sinistra porta al Monte Coste.

Verso la cima del Monte Coste

Il sentiero, dopo un tratto nel bosco e tra l’erba, inizia a salire in maniera decisa tra le pietre. Procediamo (almeno io) lentamente.. ma tra rocce e sassi, vediamo la cima che raggiungiamo poco dopo.

..quasi arrivati..

 Monte Coste

Il Monte Coste ha un’elevazione di 410m (412m secondo altra fonte). La vetta è quasi pianeggiante ma ricca di pietre ed affioramenti. Non fosse per la vegetazione, specie a nord-est, il panorama sarebbe notevole.

Una sosta per acqua & snack è d’obbligo. Fatto lo spuntino, mi concedo qualche minuto mentre Petra esplora i dintorni.

Monte Coste

Panorama dalla cima

Sul Monte Coste si ergeva un castelliere; con un diametro di 190m è uno dei più piccoli del Carso.

Mura esterne del castelliere?

Dal Monte Coste alla Grotta Fantasma

Dalla cima del Coste continuiamo lungo il Sentiero CAI 45, che scende in maniera molto (ma molto) decisa.

Lungo il Sentiero CAI 45

Procediamo a balzi (poco eleganti) per meno di un centinaio di metri, sino a quando non incontriamo una modesta barriera in rete di ferro che delimita l’ampia imboccatura di una cavità.


La Grotta Fantasma

La Grotta Fantasma deve il suo nome al fatto che, dopo una prima esplorazione (che forniva una posizione non precisa) non fu più ritrovata per decenni.

La cavità è profonda quasi 75m ed ha uno sviluppo di 275m. Per la bellezza delle sue concrezioni è stata molto visitata (e putroppo anche molto “saccheggiata”).

Grotta Fantasma

Un bel salto!

Dalla Grotta Fantasma alla Grotta a NE del Monte Coste

Lasciata la grotta, continuiamo a scendere in forte discesa sino ad incrociare il Sentierio CAI 3. Il Sentiero 45 continua a sinistra, ma noi svoltiamo a destra per seguire il 3.

Finita la discesa, arriviamo al CAI 3

Una lunga serie di saliscendi (ovviamente, sembrano più “sali” che “scendi”) per circa 320m. E poi, guardando a sinistra, una piccola dolina. Verso la parete di fondo, cerchiamo e troviamo una grotta.

Petra sta “puntando” la grotta!

La Grotta a NE del Monte Coste

La Grotta a Nord Est del Monte Coste - censita al Catasto Grotte FVG al n.ro 3212 - si apre sul fianco di una dolina ed è formata da una sequenza di pozzi sino a raggiungere la profondità di 23m, con uno sviluppo modesto di 6m.

L’accesso alla grotta

L’imbocco del primo pozzo


Dalla Grotta a NE del Monte Coste al Pozzo a SW del Col dell’Agnello

Ritorniamo sul sentiero, ma lo abbandoniamo dopo poco per svoltare a sinistra lungo uno stretto sentiero marcato nei modi più disparati con segnaletica italiana, parzialmente slovena ed una serie di “pastrocchi” da non commentare. Riguardando il percorso, direi che era un tratto del Sentiero CAI 3.

Un tratto del Sentiero Škabar

Seguiamo il profilo delle colline procedendo a mezza costa, alternando salite a discese e cercando i migliori segnali (ovvero, i timbri bianco/arancio del tracciato Mirko Škabar). Dopo una discesa ripida, arriviamo ad un largo sentiero.

In fondo, un sentiero comodo!

Svoltiamo a sinistra e seguiamo la carrareccia per poco: dobbiamo prestare attenzione ai segnali bianco/arancio sulla destra.. poco visibile, troviamo una traccia che seguiamo nel bosco. A tratti i segnali non sono visibili, ma riusciamo comunque a mantenere la direzione.

Troviamo una pozza lungo il cammino

Ancora una salita prima di trovare un sentiero battuto meglio, sul quale giriamo a destra.

Ancora una salita!

Poco dopo, seguendo le indicazioni del navigatore, ci allontaniamo dal sentiero per una decina di metri verso sinistra per cercare un’altra grotta (l’ultima di questa escursione).

Questa tratta è stata di 1,5km.


Il Pozzo a SW del Col dell’Agnello

La grotta, non delimitata, è censita al Catasto Grotte FVG al n.ro 1112. L’entrata si apre direttamente sull’unico pozzo di 37m.

Non essendoci alcuna protezione, è meglio avvicinarsi all’imboccatura con prudenza!

L’imbocco del pozzo

..meglio non scivolare!

Dal Pozzo a SW del Col dell’Agnello a Colludrozza

Ritorniamo sul sentiero e proseguiamo ancora in salita, sino a raggiungere il punto più alto dell’escursione a quota 440m; da qui iniziamo a scendere.

Quota 440m

Dopo qualche centinaio di metri il sentiero diventa più largo e dopo 430m incontriamo il Sentiero CAI 34 che sale da Sgonico.

Lungo il CAI 34

Seguiamo questa sorta di autostrada dei sentieri per poco più di 400m prima di trovare (indicazioni) la svolta a destra per Colludrozza. È il Sentiero CAI 41, che per un tratto avevamo seguito all’inizio dell’escursione.

Lo prendiamo e sempre in discesa proseguiamo sino a raggiungere le prime case di Colludrozza (1km).

In vista delle case

Quest’ultima tratta è stata di circa 2km, con 140m di dislivello in discesa.


 Riepilogo

In tutto, 6,87km con 220m di dislivello in salita e 200m in discesa. Per la diversità del fondo dei sentieri ed alcuni tratti più impegnativi, definirei il percorso medio.

File .gpx disponibile su https://www.komoot.it/tour/1046288409?ref=itd


Omissioni

Per questioni di tempo - e perché tanto ci ritorneremo - abbiamo trascurato, lungo il cammino, alcuni punti di interesse (highlight, per dirlo in maniera moderna), tutti concentrati nella parte iniziale.

Poco dopo il Rekikenka, lungo la carrareccia, sulla destra, ad una ventina di metri dal sentiero si trova la Grotta presso lo Stagno di Colludrozza, una cavità profonda 62m costituita da una serie di pozzi e discese che si sviluppano per 36m.

Sulla sinistra della stessa carrareccia si erge una collinetta dove vi sono i resti del Castelliere di Sales, poco conosciuto e poco frequentato.

Infine, a Sales, il pozzo dedicato all’artista Lojze (Luigi) Spacal.


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