Ep. 40: 20 maggio 2022 - Alpi Carniche: Torrente Pleccia

  Alpe di Ugovizza 

Il periodo dell’alpeggio è quasi arrivato (presso alcune malghe hanno già portato gli animali) e di conseguenza devo - per così dire - affrettarmi.. da maggio/giugno sino a settembre/ottobre vi sono numerose zone nelle nostre montagne dove preferisco non recarmi con il cane, per non doverlo tenere al guizaglio.

Inoltre, le zone di pascolo sono ampie e spesso prive di boschi.. questo significa sole & caldo. Petra soffre molto la calura estiva e pertanto - in questo periodo - evito escursioni in aree troppo scoperte!

Il Puanina Tour è il percorso delle malghe sull’Alpe di Ugovizza.. e Puanina, come già visto, significa Alpeggio! Vi sono alcuni itinerari che toccano parzialmente le zone dedicate al pascolo dei bovini, e magari li faremo comunque.. ma per stavolta, ho scelto di ripetere il percorso descritto nell’Episodio 37, però senza la neve e con qualche variante..

Il Torrente Pleccia

Avvicinamento

Il punto di partenza dell’escursione è il parcheggio P6 (ex-Rifugio Nordio) nell’Alpe di Ugovizza.

Dall’autostrada E55/A23 prendere l’uscita Malborghetto/Valbruna, tenere la destra seguendo le indicazioni Malborghetto/Pontebbana sulla SS13; entrati a Ugovizza, girare a destra imboccando Via Uque. Proseguire, attraversando il paese e superando la chiesa per poi iniziare a salire.

La strada non è molto larga ed è utilizzata da ciclisti ed escursionisti, quindi procedere con cautela.  In 7km scarsi porta dai 770m di Ugovizza ai 1210m del Parcheggio, con un dislivello di 430m.

Si prosegue ignorando le possibili deviazioni sino alla Locanda al Camoscio (circa 6km dalla chiesa di Ugovizza); svoltare a destra e continuare per circa 1km sino alla fine della strada (parcheggio P6 ex-Rifugio Nordio).

Alcune delle baite in prossimità del parcheggio


Dal parcheggio P6 a Sella Pleccia

Dal parcheggio P6 (1.210m) abbiamo imboccato la strada forestale a destra, camminando a fianco del Torrente Pleccia (che vicino al parcheggio confluisce nel Torrente Uqua).


Lungo il primo tratto del Sentiero CAI 507

Per i primi 300m è una passeggiata, poi il sentiero svolta a sinistra e si inerpica con decisione nel bosco. A questo punto, per effettuare un percorso diverso, decidiamo di seguire il corso del torrente; nasce sotto la Sella Pleccia quasi in corrispondenza del Sentiero CAI 507.

A fianco del torrente per un tratto abbiamo ancora una sorta di forestale, che diventa poi la traccia di un sentiero. Le pelosotte sono felici: alternano piccole corse a continui salti nell’acqua limpida del torrente.

Uno dei tanti salti del Pleccia

Petra in azione!

Per oltre 1km è un percorso facile e gradevole; poi la traccia si interrompe del tutto. Per riprendere il sentiero (non distante in linea d’aria) dovremmo affrontare il fianco scosceso della collina, pertanto optiamo per seguire il corso del torrente, contando di raggiungere il sentiero o la sella senza troppe difficoltà.

Il corso inizia a restringersi

Jacuzzi naturale!

Vi sono numerose cascatelle artificiali

Ecco, senza TROPPE difficoltà era il termine giusto.. perchè delle difficoltà in alcuni passaggi ci sono state. L’avvallamento del torrente si fa sempre più stretto e gli alberi caduti ed alcuni smottamenti non aiutano.. dopo il bivio dove il Pleccia riceve il suo primo piccolo affluente, decidiamo di abbandonare il corso del torrente (divenuto impervio) per risalire l’erta china sulla nostra destra.

Opps.. ed adesso?

Giunti in una piccola radura, effettuiamo una sosta (a mio modesto avviso, meritata!). L’erba attorno mostra ancora le tracce della neve: lunga, gialla e secca, non ha certo una forma adatta al pascolo.. nonostante le temperature ormai estive, credo che l’alpeggio inizierà con calma da queste parti!

..alla faccia del formicaio!

Riprendiamo la marcia: dal bosco, arriviamo in una decina di minuti al Sentiero CAI 507 e vediamo le “sorgenti” del Torrente Pleccia.. una piccola distesa di fiori gialli dal cui terreno zuppo scende un rivolo d’acqua. Risaliamo ancora.. qualche centinaio di metri ed il bosco inizia ad aprirsi, sino a condurci alla Sella.

Dopo 3km e quasi 410m di dislivello, siamo giunti alla Sella di Pleccia: abbiamo impiegato quasi 3 ore a causa della “variante”!


Sella Pleccia

La Sella Pleccia (Pletschattel) si trova a quota 1.616m; è una depressione sulla linea di confine che separa il Monte Gozman (1.795m) dal Monte Acomizza (1.812m).

Attraversata l’ampia superficie erbosa, ci troviamo di fronte la strada forestale (Almweg) che proviene dalla Gailtal.

A destra, si va in direzione di alcune costruzioni per l’alpeggio (Malga Acomizza - Achomitzer Alm), il Monte Acomizza e la Val Filza; a sinistra, verso Sella Bistrizza. Ancora più a sinistra, un sentiero in salita conduce alla Cappella della Madonna della Neve (Almkapelle Maria Schnee) e proseguendo sino al Monte Gozman.

Sarebbe possibile anche rientrare al Parcheggio P6: svoltando a destra, si prosegue sino alle pendici dell’Acomizza e si prende poi a destra il Sentiero CAI 507a che - passando per La Rotonda e la cappelletta di Sant’Uberto - scende sino al fondovalle.


Arrivo a Sella Pleccia

Attenzione! Confine di stato!

La strada forestale austriaca - Almweg

Da Sella Pleccia a Sella Bistrizza

Vista l’ora - e per variare ulteriormente il percorso - decidiamo di seguire la strada forestale sino a Sella Bistrizza.

Una serie di morbide e piccole salite da percorrere con calma per ammirare sulla destra il panorama sui monti austriaci e la valle del Fiume Gail e davanti a noi la mole del Monte Osternig che domina le casette di Sella Bistrizza.

Circa 1,5km con 100m di dislivello in 30 minuti.

La valle del Gail

Sella Bistrizza e Monte Osternig

Sella di Bistrizza

La Sella di Bistrizza (Feistritzattel) situata a 1.725m, è uno “snodo” importante per la zona: vi si arriva direttamente dall’Austria oppure dall’Italia, dal parcheggio P6 (come abbiamo fatto noi) oppure dal Rifugio Nordio-Deffar.

Quasi una trentina di costruzioni ed il rifugio austriaco (Feistritzer Alm Kärnten, sito in tedesco, oppure Pagina FaceBook, che però non riceve aggiornamenti dal 2020), aperto da maggio a settembre.

L’arrivo a Sella Bistrizza

La Sella si presenta ancora disabitata; vediamo solo l’automobile dei gestori del rifugio, qualche panno e coperte stesi ad asciugare e lungo le pendici dell’Osternig ci pare di scorgere qualche pecora.

Ci aggiriamo un po’ tra le belle casette, curiosando tra le piccole stalle e le baite in legno.. il borgo sembra riposare, in attesa di risvegliarsi per l’alpeggio, ma credo che sino a metà giugno non se ne parli.

Ma la fame si fa sentire.. e quindi svoltiamo a sinistra per l’imbocco del sentiero che ci porterà alla tappa successiva, il Rifugio Nordio - Deffar.


Sella Bistrizza - scorcio

Sella Bistrizza - Il rifugio austriaco


Monte Osternig

Dalla Sella di Bistrizza parte la salita al Monte Osternig, per il Sentiero CAI 481 (Oisternig, 2.052m) oppure, con un percorso meno diretto, per il Sentiero CAI 482 che porta alla cima est (Oisternig Ostgipfel, 2.032m).

Il Monte Osternig (Oisternig in tedesco, Ojstrnik in sloveno) è alto 2.052m e si presenta come un cupolone erboso. Dalla sua cima, il panorama si apre verso ovest sulle Alpi Carniche (alle quali appartiene), verso nord sulla valle del Gail e le Alpi di Lienz, verso est sulle Alpi Giulie ed infine verso sud sulla catena delle Caravanche.

Oisternig Ostgipfel

Da Sella Bistrizza al rifugio Nordio

Dalla Sella di Bistrizza sino al Rifugio Nordio-Deffar abbiamo percorso, ancora in senso inverso, il Sentiero CAI 507.

La discesa inizia in maniera morbida sino al bosco, poi si fa un po’ più decisa. Ma procediamo abbastanza velocemente sino al primo dei tornanti che - intervallati da tratti diritti - ci conducono al fondo della valle sino ad incontrare il Torrente Uqua (che abbiamo avuto alla nostra sinistra da quando abbiamo lasciato Sella Bistrizza).

Pieghiamo a destra seguendo il sentiero ed in un centinaio di metri arriviamo al Rifugio. Ma non prima di aver messo il guinzaglio alle pelosotte per evitare che si tuffino nell’ampia pozza vicina alla costruzione, in corrispondenza del ponticello di legno.

La tratta è di 2km; abbiamo perso quota per 310m in un’oretta scarsa.

Piscina a sfioro? No, abbeveratoio!

Finalmente le genziane!

Nel bosco lungo il Sentiero CAI 571

Rifugio Nordio-Deffar

Il rifugio Fratelli Nordio e Riccardo Deffar si trova oggi a quota 1.406m, sulla pista che dalla alta Val Uqua porta alla Sella di Lom.

Ma non è sempre stato così.. il primo rifugio sorgeva in un altro sito dell’Alpe di Ugovizza; si trattava di un capanno di caccia del re Federico Augusto di Sassonia. Poco dopo la fine della prima guerra mondiale fu dato in affitto alla Società Alpina delle Giulie, che lo riadattò e lo trasformò in un rifugio per sciatori (dicembre 1925). Alcuni anni dopo (1929) venne smantellato e ricostruito in una posizione diversa, dove rimase in attività sino al 1939, quando fu distrutto da un incendio.

Dopo il secondo conflitto mondiale, la Società Alpina delle Giulie acquisì un terreno con dei fabbricati dai quali - opportunamente risistemati - nacque nel 1948 il Rifugio Fratelli Nordio e Riccardo Deffar, che rimase operativo sino al 2003, quando fu devastato da un’alluvione.

Nel 2013 fu inaugurato il rifugio nella sua attuale posizione. Purtroppo, nel febbraio 2016 il nuovo rifugio ha subito un incendio che ha comportato la necessità di una importante ristrutturazione; è stato “nuovamente” inaugurato nel 2018.

Rifugio Nordio-Deffar

Siamo arrivati al Rifugio piuttosto tardi; eravamo gli unici clienti.. ma la signora Liana ci ha proposto tutto il menù!

Dall’invitante lista ho scelto una pasta alla Nordio (goulasch) ed una fetta di torta della nonna (un classico: frolla e crema pasticciera al limone, con pinoli e zucchero a velo) 😋.

La maggior parte della carne usata per la preparazione dei piatti proviene dall’Azienda Agricola Alpenrose, un allevamento a conduzione familiare che si trova sulla Via Uque (cioè la strada che da Ugovizza ci ha portati sull’Alpe), nel tratto tra la Locanda al Camoscio ed il Parcheggio P6.

All’aperto, sotto il sole, con una leggera brezza e le pelosotte libere di scorrazzare.. senza contare il panorama e la gentilezza dei gestori.. ci si dimentica della stanchezza e si passa del tempo in assoluto relax! Il momento di andare via arriva troppo presto!

L’entrata del Rifugio

Panorama dalla terrazza

Dal rifugio Nordio al parcheggio P6

Dal rifugio, abbiamo seguito in discesa la strada forestale sino al ponte sull’Uqua. Subito dopo, abbiamo imboccato il sentiero a destra che ci ha permesso di tagliare un lungo tratto della comoda forestale.

Nella discesa, a momenti brusca, sentiamo scorrere con veemenza il Torrente Uqua: subito sotto al ponte, inizia una serie di salti con alcune cascate che purtroppo la vegetazione e la conformazione del terreno ci impediscono di vedere.

Tra tratti con pietre, ghiaia e mordido terreno battuto, perdiamo rapidamente quota. In poco tempo raggiungiamo di nuovo la strada forestale, che seguiamo per qualche centinaio di metri sino a raggiungere l’automobile al parcheggio P6.

Per questa tappa, 1,4km con 200m di dislivello in discesa. Ce la siamo presi molto comoda, un’oretta!


La cascata dell’Uqua

Dal sentiero si vede la pista forestale.. manca poco!

Riepilogo

Complessivamente, 8,31km per 510 di dislivello in salita e 510 in discesa, altezza minima 1.210m ed altezza massima 1.722m. In totale, circa 6h1/2 includendo le soste e la gratificante pausa pranzo.

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Epilogo

Complice il caldo, Petra ha riposato per quasi tutta la giornata seguente.

Io sono stato molto soddisfatto del “rodaggio” degli scarponcini nuovi, che si sono comportati bene su tutti i tipi di terreno incontrati nel percorso.

Adoro la montagna.. ma un po’ d’acqua diversa ci voleva.. e quindi sono andato al mare con lo scooter per un paio d’ore! Perchè se è vero che i mammiferi (e quindi l’uomo) discendono dai cinodonti (rettili), molti di noi triestini discendono direttamente dalle sariandole (lucertole) e da queste abbiamo ereditato la passione di crogiolarci al sole (acqua freddina, però)!

Panorama dai “Topolini”

The Movie











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