Ep. 69: 22 aprile 2023 - Slovenia: Volčji Grad

Il Castello del Lupo

Volčji Grad significa letteralmente Castello del Lupo.. e la presenza nel passato del lupo e la convizione che nella zona sorgesse un castello spiegherebbe l’origine del nome del paese (Volci in italiano). Ma vi sono anche altre ipotesi.. le vedremo più avanti!

Forse qualche lettore assiduo nonchè attento si ricorderà che qualche episodio addietro ci eravamo recati nella Debela Griža, una zona del Carso Triestino (link all’Episodio 67 ed all’Episodio 68).. stavolta, siamo a Debela Griža.. in Slovenia!

Debela Griža

Avvicinamento

Dalla località di Prosecco si procede verso Gabrovizza (uscendo dal raccordo autostradale, prendere l’uscita per Sgonico e svoltare a destra). Superata Gabrovizza, si prosegue lungo la SP6 che ci conduce al confine con la Slovenia.

Procedendo, si giunge al paese di Gorjansko/Goriano e da qui verso Komen/Comeno. Alle prime case (strisce pedonali e Alukomen sulla sinistra) si svolta a destra ed alla prima rotonda nuovamente da destra.

Da qui, dobbiamo solo seguire la strada per arrivare a Volčji Grad.

Un attimo prima della tabella del paese, si trova un parcheggio sulla sinistra.

Il parcheggio si trova sulla sinistra all’inizio del paese


Dal parcheggio a Debela Griža

Proseguendo a piedi sulla strada, poco dopo il parcheggio, sulla sinistra, troviamo - accanto ad una cappelletta votiva una tabella esplicativa con il percorso da seguire.

Ci sono in tutto 15 punti di interesse lungo l’itinerario; la cappelletta è il n.ro 1 (le successive cappellette avranno lo stesso numero).

Una delle cappellette votive del percorso (accanto la tabella informativa)

Senza indugio, ci mettiamo in marcia sempre lungo la strada, che lasciamo presto svoltando a destra (indicazioni). La strada prosegue ancora un po’ tra le case del paese prima di diventare una carrareccia.

Tra le case del paese

Poco più avanti, incontriamo il punto 2 del percorso, un vecchio calcinaio ovvero una fossa nella quale si metteva la calce a raffreddare dopo il passaggio nella fornace.

Il calcinaio

Proseguiamo e ben presto le bianche pietre che vediamo ovunque ci fanno capire che siamo arrivati al castelliere, il punto n. 3 del percorso.

..sembra che ci siamo!

 Debela Griža

Il castelliere di Debela Griža é situato su una modesta e panoramica elevazione, il Mali Dol. I costruttori hanno abilmente sfruttato la conformazione della zona, utilizzando delle ripide dolinette a protezione dell’abitato. Per quanto possenti, le mura erano singole, ad eccezione delle due estremità dov’erano situate le porte (doppie).

Le mura sono tuttora imponenti

Il castelliere sorgeva su una strada utilizzata in epoca successiva dai romani da Volčji Grad a Komen, e molto probabilmente era un centro commerciale piuttosto fiorente.

Attraversiamo da una porta all’altra

Oltre alla sua struttura particolare, il castelliere è uno dei meglio conservati. Le mura sono ancora oggi imponenti ed il sentiero segue il percorso della vecchia via commerciale che lo attraversava.

La strada che percorre il castelliere

Nel corso della Prima Guerra Mondiale (la zona era una retrovia delle linee di difesa austroungariche durante le Battaglie dell’Isonzo) l’imponente struttura di pietra fu sfruttata dagli austriaci per alcune piazzole (a secco) tuttora visibili.

L’immagine da Google Maps rende bene la struttura e le dimensioni del complesso

Da Debela Griža alla Pieve

Lasciato il castelliere, proseguiamo lungo l’itinerario (in questa tratta era forse un po’ meno segnato). Ad una svolta a sinistra diventa un sentiero.

Qui si svolta a sinistra (ma non è indicato)

Proseguiamo, incontrando un altro punto del percorso, il n.ro 4: i resti di un acquedotto fatto costruire dagli austroungarici ai prigionieri di guerra.

Acquedotto

Più avanti troviamo due punti relativi alle cave della zona (n.ro 5 del percorso). Si tratta di “carotaggi” per l’estrazione della pietra che veniva lavorata nel paese; nei due siti sono presenti dei massi squadrati.

Java

Continuiamo lungo il sentiero; incontriamo la capanna in pietra dei pastori (punto n.ro 6). In tutto il territorio carsico sono presenti queste “casite”, costruite in maniera mirabile con pietre a secco.

L’entrata della casita

Dalla casita, procediamo lungo il sentiero sino ad incrociare una carrareccia nella quale svoltiamo a sinistra. Qualche centinaio di metri comodi comodi sino a giungere ad una cappelletta votiva dove sostiamo brevemente. Abbiamo saltato il punto 7 del percorso, il precipizio.. ci siamo passati vicino senza vederlo.. ma non abbiamo voglia di tornare indietro, per cui ci dirigiamo verso la prossima meta, che già si scorge proprio davanti a noi.

La prossima meta


Sveti Janez Krstnik

La pieve è dedicata a San Giovanni Battista. Fu edificata - in stile barocco - tra il XVI e XVII secolo.

Il campanile, staccato dalla chiesa, presenta una cuspide molto particolare. Non ne avevo mai vista una simile ed ho poi scorso centinaia di immagini in internet e fatto ricerche su “cuspide aperta” senza trovare nulla!

A fianco della pieve, quasi dietro al campanile, il punto n.ro 9 del percorso: la casa dove per un periodo ha vissuto Marjan Rožanc (noto principalmente come saggista, ma anche autore, drammaturgo e giornalista).

Il complesso della pieve

L’entrata

Il campanile
Da notare la cuspide “aperta”




Dalla Pieve a Volčji Grad

Proseguiamo lungo la strada a fianco della pieve. Poco dopo, scorgiamo sulla destra l’indicazione per un altro punto del percorso (n.ro 10): la kaverna. Probabilmente una cavità utilizzata nella prima guerra mondiale (si nota la data 1916 sulla tabella). Il percorso scenderebbe in una piccola dolina piena di vegetazione (ortiche!).. trovando la cosa poco attrattiva, lasciamo stare e torniamo sulla strada, raggiungendo subito le case del paese.

La poco invitante dolinetta della kaverna

Volčji Grad

Il paese prenderebbe il nome da Maria Volcia, contessa di Aquileia, che venne qui a curarsi. E forse volle edificare la chiesa. E forse è sepolta qui. Molti forse, anche perché non ho trovato traccia dei conti di Aquileia (che era un patriarcato).. e la lapide posta sul fianco della chiesa (sulla quale si legge il nome Volcia) è di gran lunga antecedente alla costruzione della chiesa stessa..

La lapide con il nome “Volcia”

Il piccolo paese (link al sito volčjigrad.com ed al depliant) conta un centinaio di abitanti. La pietra, estratta dai dintorni, veniva lavorata nei laboratori del paese: da un lato, questo concesse una certa agiatezza al borgo nel 1800 e da un altro permise che il paese fosse ornato da numerosi dettagli in pietra, molti dei quali ammirabili ancora oggi.

Una delle belle case di Volčji Grad

Molti portali sono ornati

Nel nostro vagare a caso ci siamo imbattuti in un’altra tappa del percorso, la n.ro 14. Si tratta di un pozzo che riceve l’acqua piovana.. dalle grondaie! Un ingegnoso sistema di tubature collega le grondaie delle case vicine con il pozzo. Non avevo mai visto nulla del genere!

Le tubature raccolgono l’acqua dalle grondaie..

..e la convogliano nel pozzo!

Continuiamo a passeggiare sempre a caso. Incontriamo poche persone in giro, e tutti salutano cordialmente. Il tempo qui sembra scorrere più lentamente, senza fretta. Ma per noi è ora (a malincuore) di pensare al rientro.

Una deliziosa finestra

Un ultimo sguardo

Da Volčji Grad al parcheggio

Abbiamo proseguito in discesa lungo le strade del paese sino ad uscire su una carrareccia tra i campi e le vigne. Il panorama si è aperto di fronte a noi.

Tra le vigne; in lontananza il Nanos

Abbiamo poi seguito la carrareccia che - con un ampia curva a sinistra - ci ha condotto in brevissimo tempo al parcheggio.

Panorama dal paese

 Riepilogo

In tutto, abbiamo passeggiato per poco più di 4km (con un dislivello positivo e negativo di 20m). Con molta calma abbiamo impiegato poco più di 2 ore e mezza, senza però completare il percorso nella sua interezza.

Abbiamo saltato il cimitero (11), due stagni (12 e 13) e l’acquedotto della prima guerra mondiale (15); vale sicuramente la pena di effettuare l’itinerario completo e poi vagare tra le stradine del paese.. anche per una gradevole sosta presso l’Agriturismo Pri Kammarjevih, un’azienda agricola biodinamica che, al fine settimana, offre servizi di ristorazione (link alla Pagina Facebook).

Tra l’altro, sarebbe da assaggiare una specialità locale, la focaccia di Volčji Grad, cotta nel forno a legna con pancetta, formaggio ed erbe.

E se vi è venuta voglia di visitare questi posti, l’associazione “Debela Griža” organizza su richiesta percorsi guidati  (link al sito volčjigrad.com).


In blù il percorso “ufficiale”, in giallo quello che abbiamo fatto

A proposito di motori “ibridi”..

Nei pressi di Volčji Grad, durante la Prima Guerra Mondiale, passava un tratto ferroviario noto come Benzin-Elektrobahn. Era una ferrovia utilizzata dagli austroungarici per il rifornimento del fronte nella zona di Brestovizza; era lunga quasi 22km e collegava Duttogliano/Dutovljie a Castagnevizza/Kostanievica. Fu costruita in poco tempo nel 1915; dopo Caporetto (1917) fu abbandonata e gradualmente demolita.

La particolarità di questa ferrovia era l’utilizzo di motrici benzo-elettriche: il motore a scoppio era “accoppiato” a generatori di corrente elettrica che fungevano da motori di trazione, con il vantaggio addizionale di non emettere fumo individuabile dalle artiglierie nemiche.

Ma cercando meglio, ho trovato che il B-Zug era un trattore per l’artiglieria, che poteva viaggiare su gomma e su rotaia. Fu prodotto in tre versioni (A-Zug, B-Zug e C-Zug) e venne usato nel corso del primo e del secondo conflitto mondiale (Artillerie-Generatorauto M.16). Poichè si trattava di un trattore e non di una locomotiva, poteva solo “tirare” i vagoni; furono quindi attrezzate delle piazzole dove il convoglio poteva fare manovra ed invertire la direzione di marcia.

Un’ultima curiosità: il progetto fu sviluppato da un giovane ingegnere tedesco che lavorava presso la Austro-Daimler, Ferdinand Porsche. Il cognome non è un caso: stiamo parlando del papà del Maggiolino (Volkswagen) e fondatore della Porsche!

Austro-Daimler B-Zug (archivio fotografico trucksplanet.com)


Movies

1. Trailer


2. Full movie







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