Ep. 67: 6 aprile 2023 - Carsovagando: Debela Griža

 Debela Griža

La Debela Griža è un’area del Carso triestino compresa tra la strada che porta da Villa Opicina a Repen e quella che conduce da Villa Opicina a Zolla.

Nella parte verso Monrupino prevale la landa carsica, mentre nella zona attorno a Poggioreale Campagna il bosco.

Non è una zona particolarmente frequentata (a parte il percorso dell’oleodotto usato dai ciclisti) probabilmente a causa della sua asprezza e della mancanza di grandi attrattive.. ma in realtà è un’area percorsa da numerosi sentieri (nessuno segnato, eccetto il Sentiero CAI 42 nella sua parte finale) e che offre particolari aspetti del Carso. Ad esempio, avevamo visitato la Cisterna Romana (link all’Episodio 48).

Mi spiace aver deluso quelli che si aspettavano una visita all’omonimo sito archeologico sloveno.. in effetti, nei pressi del paesino di Volčji Grad (non distante da Goriano) si trovano i resti di un imponente castelliere risalente all’etá del bronzo e del ferro, che all’epoca (VIII secolo a.C.) era la più grande fortificazione della zona. Inoltre, il paesino stesso è incantevole per la sua caratteristica architettura. Insomma, vi sono tutti i presupposti per effettuare una prossima gita!

La Grotta degli Archi nella Debela Griža

L’area della Debela Griža


Avvicinamento

Volendo fare una passeggiata nella parte “alta” della Debela Griža e cercando - come di consueto - di effettuare un anello, abbiamo deciso di parcheggiare vicino a Repen, poco prima del paese lungo la strada che arriva da Villa Opicina.

Quindi, da Villa Opicina si procede lungo la Via di Prosecco, si passa il cavalcavia sulla ferrovia e subito dopo si svolta a destra (indicazioni per Repen). Poco prima di giungere in paese, sulla destra vi sono alcune possibilità di parcheggio.

Noi abbiamo lasciato l’automobile ad 1,5km dalla ferrovia; sulla destra, vi sono i segnali gialli dell’oleodotto e c’è un piccolo spiazzo dove parcheggiare (segnale di divieto di transito).

All’inizio del sentiero, questa matassa di filo spinato sembra una scultura

Dal parcheggio alla Grotta B. Lonza

Per effettuare un percorso ad anello, abbiamo seguito la strada asfaltata per poco più di un centinaio di metri in direzione Opicina. Appena trovato il largo sentiero che scavalla la strada, abbiamo svoltato a sinistra.

Il sentiero procede quasi rettilineo sino ad incontrare la strada che da Opicina arriva a Zolla (SP9), ma noi non vogliamo percorrere altro asfalto.. per cui, dopo quasi 1km (920m), lasciamo il sentiero e ci inoltriamo a sinistra seguendo una traccia molto labile.

Seguiamo una traccia.. ma dove?

La traccia ogni tanto scompare, ma non ci preoccupiamo; tanto, prima o poi, incontreremo un sentiero più grande che corre parallelo a quello percorso all’inizio.

Difatti, dopo 500m di fuoripista, arriviamo sulla carrareccia.

Ecco di nuovo un vero sentiero!

Da qui, ci spostiamo per un brevissimo tratto a sinistra prima di iniziare (sulla destra) la ricerca della prima meta, la Grotta Lonza.

..dovrebbe essere qui vicino..

Il GPS è indubbiamente di aiuto, ma ci mettiamo comunque un po’ prima di trovare la cavità.

Finalmente l’abbiamo trovata!


La Grotta Benedetto Lonza

La Grotta Lonza è censita al Catasto Grotte al n.ro 1.164 (link alla scheda). È intitolata a Benedetto Lonza, archeologo e storico dell’arte (link alla voce su Wikipedia) dal 1973, che effettuò nel 1965-6 i primi scavi; in precedenza, era conosciuta come la Caverna presso la Grotta degli Archi o come la Grotta della Ciotola.

L’entrata della Grotta Lonza

Dopo le esplorazioni del Lonza, la grotta venne nuovamente esaminata nel 1974-5 e nel 1980-2. Cessate le investigazioni, la grotta e le doline limitrofe divennero purtroppo delle aree di discarica. Recentemente, soci del Club Alpinistico Triestino hanno provveduto ad una radicale pulizia 👏👏

Il cunicolo è bassetto..

La grotta ha uno sviluppo di 17m ed un dislivello di 6m. Dopo l’ampio atrio, la cavità procede con un basso cunicolo (che stavolta non abbiamo visitato, nonostante le due cagnolone volessero farlo) che porta ad una bassa e larga caverna. Dal fondo dell’atrio è notevole la vista verso la porzione di soffitto a cupola ed il cielo.

La vista verso l’alto


 Dalla Grotta Lonza alla Grotta degli Archi

Ritorniamo sulla carrareccia e svoltiamo a sinistra. La percorriamo per una quarantina di metri prima di prendere un sentiero che diparte a sinistra.

Il sentiero che ci avvicina alla seconda tappa

Seguiamo il sentiero per 200m scarsi prima di svoltare a sinistra. Non c’è una traccia, ma la nostra meta non dovrebbe essere molto distante.

..di nuovo fuori pista..

A 120m, senza tribolare troppo, incontriamo le due entrate della Grotta degli Archi.

Le due entrate della Grotta degli Archi


 La Grotta degli Archi

La Grotta degli Archi è censita al n.ro 372 del Catasto Grotte FVG (il nome corretto sarebbe Catasto Speleologico Regionale - link alla scheda).

La grotta presenta due ingressi, ma uno dei due è praticabile solo con un minimo di attrezzatura. L’altro, facendo attenzione, è invece accessibile.

L’entrata 2, non facilmente fruibile

La cavità si sviluppa per quasi 70m con un dislivello di 24m; sono presenti dei pozzi interni.

Scendendo per l’accesso facile, ci si trova in un atrio con.. finestre mansardate! La volta, infatti, presenta più aperture divise da piccoli “ponti” che rendono questa cavità molto particolare.

Le.. finestre mansardate!

Si accede poi ad un altro atrio superando una bassa rientranza della roccia; una volta dall’altra parte, ci trova nel pozzo che sale verso la superficie. Da qui si prosegue per esplorare la grotta.. ma anche dei pozzi di 3m e 4m possono essere complicati senza attrezzature, pertanto non procediamo oltre.

La seconda entrata vista dal basso

Il cunicolo tra i due accessi


Dalla Grotta degli Archi al parcheggio

Superata la grotta, abbiamo proseguito senza una traccia precisa in direzione sud-ovest per raccordarci sul sentiero principale.. ma fatta una decina di metri, Petra ha trovato una piccola pozza fangosa nella quale si è subito “tuffata”!

E naturalmente dopo un bagnetto fangoso, ci si rotola nelle foglie

Ripreso il percorso, con una breve camminata verso sinistra abbiamo incontrato il sentiero fatto all’andata e da questo in un centinaio di metri ci siamo nuovamente raccordati con la carrareccia.

Abbiamo svoltato a destra; sempre seguendo la carrareccia siamo arrivati in un chilometro sulla strada asfaltata dove avevamo parcheggiato.

Sulla via del ritorno

 Riepilogo

In tutto, un’oretta di cammino per 3,7km con un dislivello risibile di 20m.. però abbiamo perso un po’ di tempo per cercare le cavità, in particolare la prima come si vede dal confuso tracciato. Per cui, tra ricerca e visite, il tempo complessivo è stato di quasi 2h45!

E comunque ritorneremo alla Debela Griža per visitare la parte più a sud, alla ricerca di una dolina molto particolare, con al suo interno un’altra interessante grotta.. ovviamente, con un altro episodio!

File .gpx disponibile su https://www.komoot.it/tour/1071035679?ref=itd.

Mappa del percorso


 Bonus Track: La Grotta del Bersaglio

La Grotta del Bersaglio (link alla scheda del Catasto Grotte FVG) si trova da tutt’altra parte del Carso e ne abbiamo visitato l’ingresso giorni addietro.. ma mi servivano alcuni secondi di video in più per non creare “buchi” nella colonna sonora e quindi ho inserito qualche foto..

Non aggiungiamo troppi dettagli: ci siamo capitati per caso nel corso di una battuta di caccia all’asparago selvatico.. e ci ritorneremo per visitare tutto il Parco 97, il campo di addestramento dell’esercito austroungarico allestito nel Bosco Fornace di Prosecco!

Dall’entrata della Grotta del Bersaglio


The Movie









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