Ep. 57: 28 dicembre 2022 - Carsovagando: La Grotta dell’Orso
Golden Spelaeus Retriever Ferox
Siamo ancora in digiuno escursionistico forzato.. ed ancora una volta, approfittando di un paio d’ore, un itinerario breve e vicino a casa: la Grotta dell’Orso nei pressi di Gabrovizza. E scopriremo una propensione di Petra alla spleologia!
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La vasta entrata della Grotta dell’Orso |
Siamo ancora una volta sul Carso Triestino. La località più vicina alla grotta è il paese di Gabrovizza.
Gabrovizza si trova a poca distanza da Prosecco, ma uscendo dal raccordo autostradale (direzione Trieste) è più comodo uscire a Sgonico: si svolta a destra nella SP6 e si prosegue sempre dritti per alcuni chilometri sino a raggiungere Gabrovizza.
Provenendo dal raccordo in direzione Venezia, l’uscita è quella di Prosecco. Si prende a destra e subito dopo a sinistra (SP 35). Dopo alcuni chilometri, al bivio a T, si svolta a destra imboccando la SP6.
Superato l’abitato, si prosegue dritti in direzione Sales. Dopo qualche centinaio di metri dal piccolo ponte (sulla ferrovia), quando la strada è rettilinea, si parcheggia in una piccola piazzola sulla sinistra.
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Il punto di partenza |
Da Gropada alla Grotta
Dalla piazzola, prendiamo il Sentiero CAI 19 (che dal Bosco San Primo arriva sino ad Aurisina).
Dopo circa 330m si incontra uno slargo. Il Sentiero CAI 19 piega a sinistra; noi prendiamo il sentiero a destra.
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Prendiamo il sentiero a destra |
Seguiamo questo sentiero per una cinquantina di metri.. a questo punto, prestiamo attenzione a destra: dobbiamo trovare un piccolo sentiero.. od una marcata traccia (dipende dalle stagioni).
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Attenzione alla destra |
Lo imbocchiamo, costeggiando dapprima una piccola dolina (sulla destra), poi un breve tratto in piano.
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Un breve tratto in piano |
Poco dopo, si inizia a scendere.. e piano piano, tra gli alberi, iniziamo ad intravedere qualcosa di buio. Ci stiamo avvicinando all’ingresso della grotta, che raggiungiamo in breve.
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Ci stiamo avvicinando.. |
La Grotta dell’Orso
La Grotta dell’Orso si sviluppa senza pozzi interni ed è quindi percorribile a piedi senza alcuna attrezzatura (beh.. senza.. senza torce no!). Censita al n.ro 33 del Catasto Regionale Grotte, ha una lunghezza di 175m e scende per 39m.
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Si inizia con una discesa |
Data la sua conformazione, è stata frequentata sia dagli uomini nel periodo neolitico che dagli animali. Questi ultimi preferivano la parte più nascosta della cavità; tra gli altri, sono stati ritrovati resti del poderoso Ursus Spelaeus, da cui il nome della grotta.
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In fondo alla discesa, si apre la vasta galleria |
La giornata è grigia, una leggerissima acquerugiola scende dal cielo.. il tempo è umido da settimane.. insomma, com’era prevedibile, troviamo quasi subito del fango. Fango che, con spessori ed umidità diversi, ci accompagnerà sino alla fine della vasta galleria (in alcuni punti larga 20 metri).
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Alcune concrezioni sono bellissime |
Alla fine, davanti alla “colata” che blocca la parete di fondo, ci trova in un pantano vero e proprio.. Petra era in uno dei suoi elementi naturali!
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La parte finale |
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Sulla via del ritorno |
Tra uno “squish” e l’altro, esploriamo la cavità prima di riprendere il fangoso cammino verso l’uscita. Facendo attenzione a non scivolare, torniamo in superficie.
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E quindi uscimmo a riveder le.. nuvole! |
Ursus Spelaeus
L’Orso delle Caverne aveva dimensioni notevoli: un maschio adulto, in prossimità del letargo, poteva raggiungere i 3m di altezza ed il peso di una tonnellata! Problemi di convinvenza con i nostri antenati? Si, ma non dovuti a motivi alimentari (lo studio della dentatura fa supporre una dieta tendente al vegetariano), bensì a questioni.. di condominio! Infatti il temibile urside amava le caverne.. che erano anche i ripari degli uomini preistorici!
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Ursus Spelaeus |
Dalla Grotta a Gropada
Per non rifare lo stesso percorso, raggiunto il sentiero abbiamo svoltato a destra, proseguendo tra i prati oramai secchi. Dopo poco, abbiamo svoltato a sinistra lungo un sentiero che passa tra muretti carsici e terreni semi abbandonati, in una zona ricca di grotte (Grotta Verde, Grotta dell’Alce, …).
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Proseguiamo tra prati oramai secchi |
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Tra i muretti carsici |
Il sentiero ci porta poi al CAI 19; a questo punto, svoltiamo a sinistra e percorriamo il sentiero sino al punto di partenza.
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Incontriamo di nuovo il CAI 19 |
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L’Abisso Gianni Cesca, proprio lungo il sentiero |
Riepilogo
In questa semplice e breve passeggiata abbiamo percorso circa 3km, con poco dislivello (la mappa indica 2,29km ma senza la deviazione per la grotta e la relativa discesa di ca 40m).
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File .gpx |
Golden Spelaeus Retriever Ferox
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