Ep. 18: 24 novembre 2021 - Carsovagando: Sentiero Lupinc

Tra i vigneti del Carso

Un bel percorso ad anello, in parte tra le vigne autoctone, per vedere grotte, casere e bunker.

Nota

Per questioni di spazio, molte immagini sono in formato ridotto; basta cliccare o fare tap su di esse per vedere l’originale.
Sempre per questioni di spazio, il full movie è stato parecchio compresso e purtroppo la qualità e la fluidità ne hanno un po’ risentito.


Come arrivare

Il Parco Lupinc Skaljunk è raggiungibile da diversi punti (il più breve direttamente dal paese di Prepotto); noi abbiamo scelto un percorso che parte dalla località Aurisina Stazione per poter effettuare un anello.

E' la terza volta che proviamo questo itinerario. 



La prima volta, a causa della vegetazione, non abbiamo visto dove svoltare e quindi abbiamo proseguito in tutt'altra direzione; la seconda, abbiamo fatto quasi il giro completo, ma a metà percorso, con cielo nuvoloso, stava già tramontando.. il terzo tentativo lo abbiamo fatto al mattino, con una giornata soleggiata anche se fresca e con un pò di bora.

 Dopo aver raggiunto Aurisina Stazione, si prosegue in direzione San Pelagio; subito prima del ponte che passa sopra la ferrovia, si gira a sinistra (indicazioni per Noemi Srl e per gli impianti dello Sci Club 70). Si segue la stradina asfaltata sino a raggiungere un'altra indicazione per Noemi Srl a sinistra.

Si parcheggia poco più avanti e si prende la strada non asfaltata.



Il percorso


Si segue inizialmente il sentiero CAI 10, sfiorando il deposito della Noemi Srl e procedendo sino al sottopasso ferroviario.

Si procede quindi tenendo la linea ferroviaria alla destra (attenzione se avete i cani liberi: il muro di protezione presenta un varco verso i binari).

Si sale leggermente ed abbandonata la ferrovia, troviamo la tipica vegetazione carsica a farci compagnia (qualche settimana fa il sommaco era uno splendore!).

Giunti ad un incrocio, prendere a sinistra sempre lungo il Sentiero CAI 10..


 

Dopo circa un chilometro dalla partenza, dobbiamo prendere il sentiero CAI 35 sulla sinistra, marcato come si vede nella foto (qui abbiamo sbagliato la prima volta, in quanto la pietra non era ben visibile a causa della vegetazione ☹️).

Si prosegue poi seguendo la traccia e, arrivati ad un bivio (diritti oppure a sinistra), prendere a sinistra in moderata salita.

Quando, sulla destra, sono visibili dei ruderi, prestate attenzione ad una dolina sulla sinistra poco più avanti: scendendo, ci si trova di fronte ad una vasta cavità..

La Grotta Azzurra

La grotta prende il nome dal fatto che dal suo interno è possibile vedere il cielo.
Fu abitata (probabilmente) in periodo preistorico e di sicuro la dolina ospitò una numerosa comunità per un lungo periodo di tempo.
In epoca più recente, fu utilizzata dalle truppe austroungariche per la raccolta dell’acqua.
Superato l’ingresso, si segue un tracciato chiaro e serpeggiante lungo il pendio detritico; dopo un centinaio di metri si arriva al fondo piatto della sala principale.
È possibile proseguire lungo una galleria (a sinistra) che poco alla volta si restringe sino a sparire nella roccia.
Dopo la deviazione, si ritorna sul sentiero. La vista si apre sulle colline e sui vigneti di Prepotto.



I vigneti di Prepotto

Le colline morbide di Prepotto (Praprot), spesso affacciate sul mare, sono ricche di vigneti.
Per gli amanti dei vini autoctoni è un piccolo paradiso:Terrano, Vitovska, Malvasia, piuttosto che uvaggi misti come Prulke (uvaggio misto di Vitovska, Malvasia e Sauvignon) o Stara Brajda (uvaggio misto di Vitovska, Malvasia Istriana e Friulano), senza contare le altre vinificazioni.
Le cantine della zona rappresentano il meglio della produzione carsolina: Kante, Skerk, Zidarich e Lupinc (tanto per citare).
Dopo aver seguito i vigneti sino alle prime case del paese, si percorre su strada asfaltata sino ad un altro sentiero che - in maniera inequivocabile, viste tutte le indicazioni - ci porta nuovamente tra le vigne (stavolta sul lato mare) ed in breve alla ripida discesa verso la Grotta Lesa.



La Grotta Lesa

Situata in una dolina, la grotta si presenta come una galleria ad arco. Molto probabilmente la volta della grotta originaria è crollata, formando così un contesto unico.
Dopo aver attraversato la grotta, una salita (con tanto di scala in legno) ci riporta “in superficie” e verso la destinazione finale.



Il Park Lupinc Škaljunk

Si tratta di un percorso tematico (realizzato dall’azienda Lupinc) dove sono state ristrutturate trincee, bunker e postazioni militari costruite nel corso della prima guerra mondiale da prigionieri russi.
Nel parco, oltre ad essere esposti macchinari diversi, sono state ben mantenuti i ricoveri in pietra costruiti in pietra carsica (casite, v. Ep. 14).
Su tutto, svetta una vedetta in legno dal quale ammirare il panorama verso le colline e verso il mare.
Per una comoda sosta, ai piedi della vedetta tavoli e panche in legno.
Per il ritorno, si prende a sinistra seguendo le indicazioni per la Grotta Caterina, che si raggiunge in 10/15 minuti.








La Grotta Caterina

La grotta, che si sviluppa per ca. 80m all’interno del rilievo, presenta all’ingresso una vasta sala (20x15).
Abitata in periodi preistorici (ad eccezione del neolitico), sono rilevanti i reperti di epoca romana ivi rinvenuti.
L’accesso è ora interdetto, con avvisi sui pericoli di crollo ed una recizione.
Dopo aver visto la grotta (da lontano), si ritorna sul sentiero che in breve giunge su asfalto, tra case. Un centinaio di metri e si sbocca sulla Strada Provinciale 5; svoltando a sinistra, dopo il cavalcavia sulla ferrovia, si arriva al bivio per gli impianti sportivi preso all’andata. Nel giro di qualche minuti si torna al parcheggio.


 Soft technical notes & quick review

L’escursione è stata anche l’occasione per collaudare le scarpe (non troppo impegnativa ma neanche troppo breve, con fondo ben misto). Sono la versione invernale delle Bushido II, ovvero le Bushido II GTX (per La Sportiva, come per altre marche, GTX sta per goretex), prodotto nuovo di questa stagione. Nulla da dire: leggere, calzano bene e si comportano più che egregiamente su tutti i terreni (manca ancora quello bagnato).👍


Un po’ meno soddifatto dell’altro rodaggio.. dopo tre settimane, il mobile non è esattamente all’altezza. Mi spiego meglio: ottimo su tutti i fronti.. ma uno dei motivi che mi aveva spinto a prendere il 13 PRO era il teleobiettivo.. in realtà è un moltiplicatore di focale che mostra tutti i suoi limiti in condizioni di luce non ottimali. Se aggiungiamo il costo, i tempi di attesa (ordinato in prevendita ad inizio settembre, arrivato ai primi di novembre), la gestione del cambio (pur essendo guidatissima, comunque app da ricaricare o da riconfigurare e comunque casino con i contatti) e la permuta (deprezzamento del 20% sul valore pattuito per graffi invisibili e buono da spendere presso il rivenditore stesso) forse era meglio aspettare il 14, che dicono sarà davvero diverso.👎




The movie (trailer, panorama & full movie)





















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