Ep. 101: 22 aprile 2024 - Slovenia: Hudournik Raša

La Valle del Rassa

Il torrente Rassa (Raša) è una delle poche vie d’acqua in superficie sul Carso (assieme al primo tratto del Timavo ed al Torrente Rosandra). Nasce nei pressi della Sella di Kobentovka (508m), nei pressi di Dolenja Vas, e dopo un percorso di 17,5km confluisce nel Branica (affluente del Vipacco) nelle vicinanze di Kodreti.

La valle dove scorre il torrente è abbastanza isolata e percorsa in molti tratti da comode strade di campagna; un itinerario ideale da fare in bicicletta! Noi però ci muoviamo (piano) a piedi, e quindi percorremo qualche segmento alla volta.

Valle del Raša

Avvicinamento

Per questa prima passeggiata, il punto di partenza si trova nei pressi del piccolo paese di Mahniči.

Dal confine italo-sloveno di Fernetti si procede in direzione Sežana, si attraversa tutto il paese e si continua in direzione Senošeče (se avete la vignetta autostradale slovena, dal confine proseguite lungo la E61 sino all’uscita per Sežana-vzhod/Nova Gorica/Lipica).

Dopo circa 5km, quasi del tutto passato il paese di Štorje, si svolta a sinistra verso Štanjel/Dobravlje/Kazlje.

Dopo 2,9km, raggiunto Kazlje, appena superata la chiesa, si svolta a destra (indicazioni per diverse località, inclusa Mahniči) e subito di nuovo a destra.

In meno di 3km si raggiunge il piccolo paese di Mahniči.. ma per la passeggiata, possiamo fermarci poco prima, ad esempio nello spiazzo nei pressi del ponte sul Raša.

Un comodo parcheggio presso il ponte

Sveti Anton

Prima di iniziare l’escursione, una breve deviazione per dare un’occhiata alla chiesetta poco più avanti.

Dalla strada, una carrareccia porta in breve alla chiesetta

La chiesa è dedicata a Sant’Antonio Eremita (o Sant’Antonio da Lérins  468 - 520). Nato in Ungheria, visse in Austria e Germania prima di divenire un eremita, dapprima in Italia (Lago di Como) e poi in Francia, diventando infine monaco presso l’Abbazia di Lérins in Provenza.

Sv. Anton

Sv. Anton - dettaglio

Dal parcheggio al Kranjšček

Tornati sui nostri passi, iniziamo l’escursione vera e propria. Prima del ponte, imbocchiamo la strada di campagna sulla sinistra che corre parallela al Raša. Qui il torrente è incanalato sul fondo della valle, proprio al limite della zona carsica con quella del flysh (non pretendo di capire appieno le dinamiche dei sedimenti, ma a forza di leggere ho quantomeno capito che dove inizia il flysh.. finisce il Carso!).

Imbocchiamo la strada di campagna accanto al torrente

Si nota subito l’alveo asciutto del torrente, nonostante questo non sia certo un periodo di siccità.. la parte superiore del corso d’acqua ha il suo letto tra i calcari e quindi le perdite d’acqua sono “normali”. Ed a quanto pare, parte di queste confluiscono nelle risorgive del Timavo. Ma questo non consola Petra!

Il letto del torrente è asciutto!

Dopo poco, sulla destra un bel ponte evidentemente dismesso che pare non condurre da nessuna parte (suppongo fosse antecedente alla costruzione della strada asfaltata che abbiamo percorso per arrivare qui).

Ponte sul Raša

Proseguiamo lungo lo sterrato. Ampi campi verdi tra le colline che delimitano la vallata ci accompagnano per gran parte del percorso.

I campi della Dolina Raša

Non percorriamo molta strada (370m) prima di incontrare, sulla sinistra, uno dei piccoli corsi d’acqua affluenti del Raša, il Globočak. Il rio scorre tra i campi in questo ultimo tratto, prima di passare sotto lo sterrato ed immettersi nel Raša.

Seminascosto, il Globočak

Proseguiamo, forse in maniera un pò monotona, sino a quando Petra non trova (finalmente!) dell’acqua nel torrente. In alcuni tratti, le acque del Raša scorrono in superficie, per poi sparire.

Finalmente le acque del Raša!

Poco dopo lo sterrato percorre un tratto di boscaglia. Sulla nostra sinistra, tra la vegetazione, un piccolo anfratto a qualche metro dalla strada.. potrebbe essere una sorgente, ma una volta tanto non ci fermiamo ad indagare e proseguiamo.

..potrebbe essere una sorgente..

Lo sterrato “sbuca” dalla macchia e ci porta nuovamente presso verdi campi; è giunto il momento di abbandonare la comoda strada di campagna per visitare le rovine di un vecchio mulino ed incontrare un torrente a noi familiare. Abbiamo percorso 1,6km dalla partenza.

Seguiamo quindi una traccia nell’erba (sul navigatore è indicata come sentiero) che ci conduce subito al limitare della boscaglia. Poco oltre, troveremo un altro affluente del Raša, il Kranjšček.

È il momento di lasciare la strada

Kranjšček

Siamo quindi ritornati al Kranjšček, dove ci eravamo già recati per vedere i resti dei suoi mulini e le sue piccole cascate (link all’Episodio 71: Kranjšček - I Parte ed all’Episodio 99: Kranjšček - II Parte).

Nelle visite precedenti avevamo escluso un mulino perché troppo defilato rispetto ai percorsi fatti.. ma oggi è fattibilissimo, in quanto si trova nelle vicinanze.

Buon segno: un cartello indicatore!

Il Menihov Mlin (mulino dei monaci?), il cui ultimo mugnaio fu Ivan Gorup, fu distrutto nel 1943 (suppongo per un’azione di guerra da parte dei militari italiani contro i partigiani che in questa zona trovarono un rifugio).

Seguiamo il sentiero nella boscaglia

Controllo il navigatore, vado di qua, vado di là.. ma delle rovine dell’ultimo mulino non trovo traccia!

Dove sarà il mulino??

Giro in tondo e poi risalgo lungo il sentiero.. per ritrovarmi dove eravamo già stati lo scorso anno, presso le rovine del Škofov Mlin.

Arrivati.. ma ad un altro mulino!

Il Škofov Mlin (Živčev) operò sino al 1907; l’ultimo mugnaio fu Jože Gorup.

Rovine dello Škofov Mlin

Giunti sulle sponde del Kranjšček, usiamo un ponte (quasi del tutto coperto dalla vegetazione) per attraversarlo. Beh, io uso il ponte, mentre Petra preferisce guadare.

Il ponte sul Kranjšček

Arriviamo ai bordi di una recinzione che seguiamo sino a sbucare sulla strada sterrata dalla quale siamo arrivati.

Il Kranjšček passa sotto la strada e si dirige verso il Raša

Per scrupolo, butto anche l’occhio alla confluenza del Kranjšček nel Raša, prima di arrendermi..

Confluenza del Kranjšček nel Raša

Un ultimo bagnetto..

Dal Kranjšček al parcheggio

Rinunciato definitivamente alla ricerca del mulino fantasma, iniziamo il percorso di ritorno. Non vi è possibilità di effettuare un anello, se non andando sù e giù per le colline.. ma non mi pareva il caso.

Iniziamo il ritorno

Ripercorriamo quindi lo sterrato in senso inverso, arrivando al parcheggio dopo 1,8km scarsi.

Ripercorriamo la strada campestre

Di nuovo il ponte

Per l’ultimo tratto seguiamo l’alveo del Raša

Mahniči

Prima di ripartire, un’altra piccola deviazione per raggiungere il borgo di Mahniči. Il paese è un gruppetto di case e conta una dozzina di abitanti, ma vi sono comunque degli scorci gradevoli.

Mahniči

Mahniči

Mahniči

Riepilogo

Come si diceva, una passeggiata! Abbiamo percorso  poco più di 4km, con un dislivello positivo di 40m e negativo di 30m (al netto delle due deviazioni). Il file .gpx è disponibile sul profilo Komoot Six paws walks.

Il percorso

..ed infine, il filmato!






 

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