Ep. 88: 26 gennaio 2024 - Carsovagando: Alexander Hohle

 La Grotta di Alessandro

Se cercate in internet Alexander Hohle, troverete di sicuro un sorridente giovanotto tedesco in giacca e cravatta.. ma per quanto possa essere simpatico, noi siamo più interessati alla locale Grotta di Alessandro che al signor Alessandro Grotta!

Avevamo fatto un giro simile per raggiungere il Monte Cocco (link all’Episodio 10) ed eravamo passati su una tratta nel percorso Medeazza-Monte Ermada (link all’Episodio 59).. non una zona nuova, quindi, ma sempre piacevole e con diversi siti da scoprire.

L’interno della Alexander Hohle


Avvicinamento

Il punto di partenza è la stazione ferroviaria di Duino Timavo, dismessa.

Da Duino (raggiungibile dall’uscita Duino del Raccordo Autostradale 13 provenendo da Venezia, oppure dall’uscita Sistiana provenendo da Trieste), al semaforo vicino al Bowling Duino, si svolta a destra in direzione dell’autostrada.

Si prosegue senza deviazioni per 650m per raggiungere la stazione, dove si può parcheggiare.

La stazione di Duino Timavo


Dalla stazione ferroviaria alla Grotta di Alessandro

Dalla stazione abbiamo proseguito lungo la strada (finisce l’asfalto) sino al ponte sulla ferrovia. Appena passato, abbiamo svoltato a sinistra.

Continuiamo paralleli alla linea ferroviaria per quasi 270m; dopo una casa, la carrareccia piega a sinistra, ma noi imbocchiamo un sentiero a destra.  Dopo poco più di 50m teniamo la sinistra e proseguiamo in salita.

Qui svoltiamo a destra

Neanche 200m (190m) e dobbiamo prestare attenzione: una traccia marcata, non segnalata, si diparte a destra. Dobbiamo imboccarla.

La traccia che porta alla Alexanderhohle

Seguiamo la traccia per 140m scarsi prima di giungere nella zona della Grotta di Alessandro.. iniziamo a cercarla, ma naturalmente i cani la trovano, in un affossamento del terreno, prima di noi!

Trovata!


Grotta di Alessandro

La Alexander Hohle, censita al Catasto Regionale al n. 419 (link alla scheda), presenta due ingressi, uno dei quali artificiale. Si sviluppa per quasi 200m con una profondità totale di quasi 40m.

Ingresso artificiale

La grotta è formata da due gallerie sovrapposte ed è stata modificata nel corso della prima guerra mondiale per adattarla a ricovero.

La prima caverna

Noi abbiamo imboccato l’ingresso artificiale che da un corridoio porta ad una caverna. Nella caverna entra la luce del giorno dall’alto: si tratta dell’ingresso naturale della grotta, un pozzo.

L’ingresso naturale

Poco oltre, la volta si restringe ed il cunicolo porta ad un pozzo. E qui ci siamo fermati: senza attrezzatura, non ci pareva consigliabile scendere, anche se non si trattava di un pozzo profondo (il problema sarebbe stato poi risalire).

Da Catasto Grotte FVG

Accompagnati dalle speleo-cagnolone, siamo tornati sui nostri passi sino alla supeficie.

Dal cunicolo al pozzo

..ritorniamo verso la superficie

Dalla Grotta di Alessandro alla Dolina del Principe

Dalla grotta abbiamo percorso a ritroso il sentiero fatto all’andata sino a ricongiungerci al sentiero principale, dove abbiamo svoltato a destra.

Si prosegue in salita

Sempre in salita (ma non esagerata) continuiamo lungo il sentiero, mentre sulla sinistra si aprono ogni tanto ampi panorami verso la costa ed il mare.

Verso Duino

Dopo 420m incontriamo un altro sentiero; svoltiamo a destra e proseguiamo. Altri 300m ed altro incrocio, stavolta con un sentiero decisamente più ampio, una carrareccia vera e propria.

La carrareccia ci porta comodamente verso la dolina

Giriamo a sinistra e continuiamo per 660m prima di arrivare ad un piccolo incrocio di sentieri. Sulla nostra destra, una carrareccia in discesa è quella che fa al caso nostro.

All’incrocio, a destra

Poco dopo aver imboccato la carrareccia che scende nella dolina, sulla destra si intravede l’apertura di una cavità. La scritta della Società Alpina delle Giulie riporta il n.ro 250.. ma tale numero, nel catasto storico, è attribuito ad una grotta a Sgonico.. insomma, non sono riuscito a trovare nulla su questo anfratto!

La cavità misteriosa

Lasciamo la grotta fantasma (ci daremo un’occhiata un’altra volta) e proseguiamo la discesa.. ben presto cominciamo a vedere l’ampia prateria che costituisce il fondo della Dolina del Principe.

Quasi arrivati..


La Dolina del Principe

La dolina prende il nome dai principi di Torre e Tasso che possedevano queste terre. È una delle più vaste del Carso triestino. E c’è sempre una bella pozza d’acqua…

La Dolina del Principe

Il fondo della dolina è molto vasto; ci potrebbe tranquillamente stare un piccolo paese! Con il tiepido sole di gennaio, stare su questa “vetta al contrario” è oltremodo rilassante; difatti, ci concendiamo una bella sosta.

Sole & relax!

Mentre noi ci godiamo il sole, qualcuno si gode la pozza!

Dalla Dolina del Pincipe alle Case Coisce

Lasciamo il fondo della dolina e riprendiamo il cammino. Per raggiungere la prossima tappa, le Case Coisce, dovremmo risalire tutta la carrareccia e tornare sul sentiero.. ma vediamo una scritta presso una curva che sembra indicare la nostra meta lungo un sentiero..

La scritta che ci ha tratto in inganno

Ci facciamo tentare dalla scorciatoia.. ma ben presto il sentiero prosegue in una direzione mentre noi dobbiamo cercare di guadagnare quota per ricongiungerci al sentiero principale. Morale della favola: ci siamo infrattati nella vegetazione e, con un percorso irregolare quanto scomodo, abbiamo raggiunto il sentiero sbuffando dopo 680m.

La scorciatoia non è molto comoda..

Da dove siamo arrivati, giriamo a sinistra ed al bivio (40m) a destra per arrivare dopo poco più di 150m alle Case Coisce.

Arrivati alle Case Coisce

Le Case Coisce

Le Case Coisce erano originariamente un insediamento agricolo dei principi di Duino.

Case Coisce

Nel corso della prima guerra mondiale furono utilizzate dagli austroungarici che vi nascosero delle postazioni.

Visibile il muro di cemento posto a ridosso delle mura originarie

Presso le case in rovina facciamo un’ultima sosta sotto il sole prima di iniziare il ritorno.

Dalla finestra..

Dalle Case Coisce alla stazione ferroviaria

Dalle Case Coisce ritorniamo sui nostri passi sino a raggiungere il punto dove eravamo risaliti dalla Dolina del Principe; da qui seguiamo il largo sentiero. Ma ci fermiamo presto per salutare i simpatici asini che abitano in questa zona.

Salve!

Proseguiamo. Dopo 680m incrociamo un sentiero che proviene da destra; svoltiamo a sinistra. Al successivo incrocio (380m) a destra, al successivo (50m) ancora a destra.

L’ultimo tratto del rientro è sul Sentiero CAI 8 (Duino-Ceroglie-Ermada)

Purtroppo qualcuno trova una pozza d’acqua!

Continuiamo in discesa; dopo 470m teniamo la destra ed in 200m scarsi arriviamo nuovamente al ponte sulla ferrovia. Lo scavalchiamo ed in 260m torniamo all’automobile nei pressi della stazione ferroviaria di Duino Timavo.

Ripassiamo per il ponte ferroviario


Riepilogo

In totale, abbiamo percorso 5,85km con 200m di dislivello positivo e 190m negativo. L’escursione è stata di quasi 3h1/2, includendo le soste.

Il file .gpx della camminata è disponibile sul nostro profilo Komoot Six paws walks.

Il percorso

The Movie












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