Ep. 50: 29 ottobre 2022 - Alpi Carniche: Val Bartolo

 Ottobrata tra le baite

Dopo l’ennesimo riposo forzato di quest’anno (e non sarà l’ultimo 😢), una piccola gita in montagna ci voleva. Drammaticamente fuori allenamento, volevo un’escursione facile con possibilità di sosta.

E per unire l’utile al dilettevole, ovvero per visitare una zona che non conosco e che è ottima per le escursioni con le racchette da neve, ho optato per la Val Bartolo nei pressi di Camporosso.

Baite in Val Bartolo

Come arrivare

Dall’autostrada E55/A23 prendere l’uscita per Tarvisio, in direzione Tarvisio. Imboccata la SS13, dopo circa 2km alla rotonda prendere la terza uscita (Via Alpi Giulie); subito dopo svoltare a destra imboccando Via Genziana. All’incrocio a T (300m) svoltare nuovamente a destra in Via della Sella.

Via della Sella prosegue ed attraversa tutta la Val Bartolo, ma è preferibile (d’inverno obbligatorio) cercare un parcheggio in zona (ad esempio vicino alla birreria La Bettola, dove ci si ferma sempre con piacere).

Per i più pigri, va detto che il divieto di transito sulla Via Sella inizia ufficialmente qualche chilometro più sù.. abbiamo infatti incontrato parecchie macchine che risalivano la valle sino al blocco (temporaneo, per lavori in corso). Temo sarebbe dispendioso.. ma preferirei di gran lunga un divieto di transito all’inizio della strada e magari un servizio di navetta (elettrica!) verso la valle.

Le indicazioni ci sono..


Dal parcheggio alle lapidi

Dal parcheggio, abbiamo seguito la Via della Sella (impossibile sbagliare). Il primo tratto non asfaltato percorre un bosco con accanto il Rio Bartolo (che dopo un lungo percorso finisce nello Slizza nei pressi di Tarvisio.. si, lo Slizza, quello dell'orrido).

La zona è prevalentemente ombrosa.. bene d’estate, un po’ meno nella stagione invernale. La strada si presenta ben battuta e le protezioni in legno sono recenti: avevo letto su qualche resoconto che non era tanto in buone condizioni.. quindi sono stati fatti degli utili lavori di sistemazione!

Si procede con una parte rocciosa sulla sinistra ed il rio sulla destra. Sulla parete dopo poco sono visibili due lapidi che ricordano i combattimenti del 6 e 7 ottobre 1813 (v. sotto).

Dopo circa 2,5 km (ahimè) inizia l’asfalto. Subito prima, sulla sinistra, nei pressi di un tavolo in legno ed una tabella, troviamo la Palestra di roccia della Val Bartolo. La parete, utilizzata già alla fine del 1800, dopo una serie di adattamenti si presenta nella struttura attuale dal 2008; offre 12 diversi tracciati.

La parte inizale del percorso

Il Rio Bartolo

La Palestra di Roccia

Un primo bagnetto..


1813

Le lapidi all’inizio della Val Bartolo (in tedesco ed in italiano) ricordano il passaggio delle truppe austriache. Ma cosa ci facevano da quelle parti in assetto da guerra, in un territorio dell’impero asburgico?

Il punto è che - facendo seguito ad uno degli ennesimi trattati di pace stipulati e disattesi nel periodo napoleonico - nel 1809 (pace di Schönbrunn) una parte dei territori austriaci furono ricompresi nel Regno d’Italia o Regno Italico napoleonico (dal 1805 al 1814). Le c.d. Province Illiriche comprendevano territori delle attuali Croazia, Slovenia, Italia ed Austria, con capitale Lubiana.

Ansiosi di riscattarsi dalle sconfitte del 1809 (delle quali parleremo ancora, perché alcuni combattimenti importanti ebbero luogo in queste terre) che portarono i francesi sino a Vienna, gli austriaci nel 1813 impegnarono le truppe francesi e quelle italiche in una serie di scontri che portarono al ritorno dei territori all’impero asburgico.

La lapide in italiano, posta dopo quella “originale”


Dalle lapidi alla Sella di Bartolo

Dall'inizio dell'asfalto la strada sale in maniera più marcata, mantenendo alla sinistra il Rio Bartolo.

Si arriva in breve al "vero" divieto di transito, presso il quale si diparte il sentiero verso Sella Canton (Sentiero CAI 509) attualmente inagibile. Si prosegue diritti e dopo un restringimento della valle, la stessa inizia ad aprirsi non appena superate un gruppetto di case sulla destra (ci torneremo più tardi: è il punto di ristoro!).

Poco alla volta la Val Bartolo svela la sua bellezza.. un grande pianoro in una vallata ampia circondata da boschi e da rocce costellato di innumerevoli baite di diverse dimensioni una più bella dell'altra! La larga strada forestale (finalmente l'asfalto finisce) la percorre come un bianco sentiero. E quando degli alberi ed una svolta fanno sembrare che la piana delle baite sia (già) finita, ecco un'altra sequenza di prati e baite!

E' come percorrere un villaggio di Natale.. in estate!

Seguiamo l'ampia traccia che ci porta alla fine del pianoro ed iniziamo a salire lungo un comodo sentiero che, in un chilometro scarso, con un dislivello di oltre 100m, conduce alla Sella di Bartolo.

La Val Bartolo inizia a svelare la sua bellezza

Lo sguardo si perde tra pascoli, bosco e cielo

Un pò di semplicità non guasta..

E chi non la vorrebbe?

Bellissima 🤩

..finché dura il pascolo..

Alla fine del pianoro


Sella di Bartolo

La Sella di Bartolo (Bartolosattel), a 1.175m, è una piccola depressione che segna il confine tra Italia ed Austria. È uno snodo dal quale è possibile scendere verso la Valle del Gail oppure salire verso il Monte Ochsenstand (1.468m) e verso il Capin di Ponente (Kapinberg, 1.735m) o verso il Monte Acomizza (Schönwipfel, 1.800m.

Di qui passa la Traversata Carnica, un lungo percorso che corre da San Candido in Alto Adige sino al piccolo paese di Thörl-Magler in Austria. La Karnischer Hohenweg od anche Via della Pace (Friedensweg) nei suoi ben 180km attraversa le Alpi Carniche lungo la linea di confine ed è da considerarsi un percorso storico in quanto sono numerose le ex-postazioni militari che si incontrano lungo il cammino.

Arrivo alla Sella

OK, ci siamo!

Dalla Sella si può proseguire in numerose direzioni

La baita alla Sella

Dalla Sella alla Baita

Il rientro sarà per lo stesso percorso.. dopo una piccola sosta sulle panche della baita appena sotto la Sella, abbiamo intrapreso la discesa per recarci alla Baita di Beatrice (dove avevamo prenotato).

L’ora, la fame, la discesa.. abbiamo coperto i 2km ed i 150m di dislivello in poco tempo ⏱ a parte qualche piccolissima sosta.

La discesa verso il pianoro delle baite

Muoviamoci! Ho fame!!!

Arrivati alla Baita!

Just a bite

La Baita di Beatrice si trova a circa 4km dalla partenza. Frutto di una bella ristrutturazione completata nel 2017, offre servizio di ristorazione sia all’interno che all’aperto. Aperta tutto l’anno venerdì, sabato e domenica a pranzo (organizzano anche simpatici eventi e naturalmente aderiscono a Baite Aperte in Val Bartolo, v. sotto).

Nessun problema con i cani.. anche perché il giovane Ares ti attende scodinzolante all’entrata!

Sistemati comodamente all’aperto, ho optato per un tagliere della baita (equamente condiviso con le cagnolone) e le pappardelle al ragù di cervo. Ma devo assolutamente spezzare una lancia a favore dei tortelli alla pera con cacio e pepe! E che dire della griglia.. ti accoglie con il suo calore ed i suoi odori appena entri nel locale 😋😋😋


La Baita di Beatrice

L’angolo bar

Slurp!

Ares, il vero padrone di casa!


Baite aperte in Val Bartolo

Si tratta di una manifestazione - organizzata dall’associazione 100% Valcanale - che si svolge ogni anno in agosto in due fine settimana. Nel 2022 si è giunti alla 18sima edizione (20-21 e 27-28 agosto).

Baite aperte in Val Bartolo è scoperta della valle, ma soprattutto intrattenimento, giochi per bambini ed adulti, musica.. e naturalmente degustazione di prodotti e piatti tipici! Presso una dozzina di baite è possibile sostare per un assaggio, un boccale di birra oppure qualche pietanza più sostanziosa.. qualche esempio dai menù di quest’anno: prosciutto cotto carinziano con kren (rafano), fagiolata di Spenky, gnocchi di pane alle erbe e speck, klozzen di Camporosso (ravioli con pere autunnali, ricotta di Ugovizza e semi di papavero), zuppa ai funghi in ciotola di pane 😋😋😋

Oltre alla Baita di Beatrice, abbiamo la Baita Necle, la Trtnjak, la Salman, la Stiefc, la Baita ai 7 Porcellini, la Baita al Prato Frofaua, la Črčnjak e la Ross, oltre al chiosco 100% Valcanale (infopoint, gadget.. e birra a caduta).

In occasione dell’evento, la valle è raggiungibile solamente a piedi od in bicicletta.

La Baita di Beatrice è la n.1


Dalla Baita ai bunker

Appena il sole si nasconde dietro le colline, la temperatura e l'atmosfera cambiano bruscamente. Decidiamo quindi di intraprendere il percorso di rientro, circa 4km per raggiungere il parcheggio.

Per variare un pò l'itinerario, imbocchiamo un piccolo sentiero alla sinistra del Rio Bartolo. Qualche centinaio di metri di strada risparmiati!

Abbiamo poi seguito la Via della Sella in discesa..



Un bel ponticello sul Rio Bartolo

..e qui guadiamo il rio

Il bosco lungo la strada


I bunker della Val Bartolo

Scendendo, abbiamo notato delle postazioni militari che all’andata non avevamo visto. Incuriosito (non sembrano troppo datati) ho cercato informazioni, ma non sono approdato ad una spiegazione soddisfacente.

Da un lato, ho trovato accenni alle TR.U.S.T. (Trieste United States Troops). La sigla raccoglieva le unità dell’esercito americano che, nel primo dopoguerra e sino al 1954, ammimistrò la c.d. Zona A unitamente alle forze armate inglesi. Ed ho scoperto l’esistenza di una Zona C che includeva Tarvisio e la Val Canale (confesso l’ignoranza: mai sentita prima).

D’altro canto, nel periodo della guerra gredda furono rispristinati vecchi bunker da parte della N.A.T.O., alcuni dei quali risalenti al Vallo Alpino del Littorio edificato prima della seconda guerra mondiale (pochi in questa zona in quanto gran parte finì in territorio jugoslavo)

Probabilmente, per avere una risposta avrei dovuto visitare la mostra fotografica allestita dalle associazioni Friuli Storia e Territorio - FSTAmici di Valbruna e No Borders Tree House nel corso della manifestazione Baite Aperte in Val Bartolo 2022!

E viene anche da chiedersi se le costruzioni mimetiche poste sotto alla Sella di Bartolo siano collegate a questi bunker..

Feritoia nella roccia

L’entrata del bunker

L’interno scavato nella roccia

Le costruzioni "mimetiche" sotto alla Sella


Dai bunker al parcheggio

Ormai la luce stava scemando.. mentre le cagnolone continuavano ad esplorare i bordi della strada e si godevano un ultimo "tuffetto" nelle acque del Rio Bartolo, abbiamo leggermente accelerato il passo (avevamo perso ulteriore tempo per una visitina ai bunker), riuscendo ad arrivare alla macchina con ancora un pò di luce.

Un ultimo “tuffo”

Disegno naturale

Cane felice!

Ora di tornare ☹️

Riepilogo

Complessivamente, 13,6km con un dislivello di 380m. Tra la sosta pranzo lunga e tutte le altre fermate, una bella gita da 6 ore e mezza.

File .gpx

The Movie











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